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Scusate se mi intrometto nella discussione, ma partendo dal presupposto che ognuno di noi ha un approccio diverso nei confronti della malattia e dei farmaci con cui la si "combatte", anche a me sembra molto strano che il Ge di Alessio non consideri la mesalazina efficace nella cura del Morbo di Crohn, dal momento che questa patologia è indicata nel bugiardino dei farmaci di cui è il principio attivo; io stessa sono stata in cura con Pentasa per MdC da luglio 2006 a dicembre 2011 a cui era stata associata azatioprina, ora sono in cura con Humira, visto che stavo entrando in recidiva piuttosto velocemente (il mio Crohn è stato abbastanza aggressivo da subito, o comunque sono io molto debole nei suoi confronti) a causa di un periodo di forte stress fisico e psicologico a seguito di grossi problemi familiari. Quanto all'efficacia del farmaco il Ge che mi segue a me ha sempre detto che molto dipende da dove è situata la malattia e dal "punto di rilascio" del farmaco.
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La mesalazina da un pò non viene considerata farmaco di scelta nel Crohn se non nel mantenimento della remissione. Questo perchè agisce superficialmente su mucosa e sottomucosa, mentre il Crohn infiamma l'intestino in tutti i suoi strati (a differenza dell'RCU), di conseguenza non riesce a svolgere un azione completa nei periodi di attività (muscolare e sierosa non vengono toccate dal medicinale).
Può comunque essere utile nei periodi di attività in associazione con altri medicinali. |
Citazione:
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Anche io ho scoperto la malattia da poco e inizialmente anch'io ho preso la budesonide, ora sono curioso di sapere che farmaco si può usare in alternativa alla mesalazina per la remissione.
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Mi intrometto nella discussione riportandovi alcune spiegazioni fattemi dal ge riguardo ai farmaci nel mdc:
Il problema di base è che (come detto anche da poz) il mdc è caratterizzato da un processo infiammatorio infiltrativo a tutto spessore, cioè coinvolge tutti gli strati da quello mucoso (più interno, il lume intestinale) a quello più esterno la sierosa; la mesalazina ha effetto solo sulla mucosa (live sullo strato sottomucosale) viene da se che nel mdc non ha alcun effetto in fase acuta, in fase di remissione "aiuta" a limitare l'infiammazione della mucosa. Inoltre come posologia di attacco dalla letteratura presente si parla di dosaggi massicci per avere effetti realmente apprezzabili (anche oltre i 4g al die cioè ben 8 cp da 500). Viene da se che il discorso che ti ha fatto il ge sul fatto che non sia la terapia d'elezione non è scorretto, ma di contro la mesalazina "non ha effetti collaterali" (lievi e trascurabili nella maggior parte sei casi) si pensi che è prescritta anche in gravidanza, quindi visto che non nuoce ma potrebbe dare una mano a mantenere la mucosa in sesto. Perché non usarla in dosaggi non eccessivi per non aumentare gli effetti collaterali? In fase acuta invece, ha davvero poco senso, l'entocir e molto più efficace essendo un corticosteroide che agisce su tutto lo spessore della parete intestinale, non è potentissimo, ha effetti sistemici "leggeri" rispetto ad altri corticosteroidi. Se poi questo non basta si passa a corticosteroidi ad uso più sistemico (tipo deltacortene) più efficaci quindi anche con più effetti collaterali sistemici. Spero sia stata utile questa spiegazione per spiegare l'approccio farmacologico (di base) per il mdc (poi ci sarebbero gli step successivi: aziotropina, e le terapie biologiche: humira e remicade ( infliximab). |
Giannimv credo tu abbia riassunto il tutto molto bene.
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Sei stato chiarissimo! Però il mio dubbio era un altro. Essendo che la remissione può durare tanti anni è sufficiente prendere solo ed esclusivamente la mesalazina considerando i suoi effetti abbastanza blandi? O in associazione ad essa bisogna prendere anche altri farmaci come cortisonici a basso dosaggio o immunosoppressori? Ribadisco che mi riferisco solo al mantenimento e non alle fasi acute.
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Io sto finendo il ciclo di cura con Entocir, sono stato dal medico, mi ha detto che finita questa terapia non mi somministra più niente, la Mesalazina, mi ha detto, sarebbe inutile, per cui per il momento vado avanti così, e mi controlla ogni mese circa con ecografia e analisi sangue per verificare se c'è o meno infiammazione. Speriamo bene!
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Grazie mille per la risposta. Speriamo questo ciclo di cortisone riesca a tenere a bada il più tempo possibile l'infiammazione.
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Lo spero anch'io, visto che le alternative sono molto più pesanti, inoltre, da quel che mi ha detto il medico, Entocir ha un ciclo di cura che è bene non superare, altrimenti si avrebbe perdita di efficacia, oltre che possibili danni alla salute. In pratica la terapia va comunque sospesa alla fine ciclo più lungo di otto settimane.
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