Il Crohn... per attirare l'attenzione o evitare doveri?
 

All'inizio della malattia molti di noi sono stati accusati di tentare di "attirare l'attenzione" o di cercare di eludere col malessere un qualche dovere.
Tutti Noi sappiamo che le nostre patologie sono reali e non sono simulate ... ma possiamo escludere al 100 % queste accuse!?
Se vi pongo una domanda così provocatoria è perchè alcune volte qualche sospetto è venuto anche a me.

Pier Paolo, non cadere nel tranello che la parola " psicosomatica " nasconde.......

Re: Il Crohn... per attirare l'attenzione o evitare doveri?
 

se così fosse, esisterebbero per la sola poatologia piu' di 100.000 malati immaginari......non ti sembra un po esagerato???

Grazie Francesco. Avevo usato in modo improprio il termine "psicosomatiche".
Ho modificato la domanda. Spero sia più comprensibile.

La tenazione qualche volta c'è, ma non ho mai usato la malattia per evitare i doveri, vivo di sensi di colpa quindi poi starei male veramente, meglio evitare.

Si, è una bella domanda.

E' da dire che tutti nel corso della vita hanno qualche momento in cui preferirebbero "fare i lavativi" e mandare tutto a quel paese...

Per i lavativi di indole avere questa malattia magari potrebbere essere una fortuna...
C'è da dire che può capitare che la malattia si manifesti in un momento in cui non si vorrebbe fare questo o quello, però tra fare ciò che non si vuole o subire il Crohn, (forse) fa meno male fare, anche a livello inconscio su questo non ci dovrebbero essere dubbi.

Ragionando in termini ampi, il fare ciò che non vogliamo, oppure sentirsi responsabili di, causa stress, e a questo punto:
1) ti adatti
2) non ti adatti

E se sei in difficoltà causa Crohn o simili, hai sicuramente meno "sprint" e meno propensione ad adattarti.

Ciao!

Io lo escludo categoricamente...Mi sento in colpa,perchè sono in mutua,anche quando sono obbligato dal dottore a stare a casa...
:wink:

Non ho mai evitato i doveri, anzi, spesso andavo in univeristà anche se avvertivo le fitte o se avevo dei disturbi vari, tuttavia, mi sento sempre svantaggiata rispetto agli altri, per situazioni particolarmente impegnative comincio a pensare: "No, io non ce la farò mai!", "Non posso stressarmi in questo modo" e così via, perciò va a finire che rinuncio a molte cose, trovando come giustificazione (reale o esagerata) la malattia.
Comunque non ho mai finto di sentirmi male, al contrario, in caso di recidiva, cerco di "nasconderla" finché posso, senza lamentarmi.

Ci ho pensato diverse volte, anche perché da quando ho la malattia, le mie attività si sono molto ridotte. Anch'io ho molti sensi di colpa quando devo rinunciare a qualcosa per colpa del mio stato di salute.
Ora sono arrivato alla conclusione che i sintomi che avverto sono reali e tremendamente fastidiosi. Se rinuncio a certe attività è perché il mio fisico non le regge.
Non essere attivo, per me, è un grande motivo di abbattimento morale, quando sto meglio cerco sempre di tenermi occupato.
Un grande problema è, secondo me, il fatto che la malattia abbia troppi alti e bassi, di conseguenza trovo sempre molto difficile prendere grossi impegni a lunga scadenza.

Quante volte ho ragionato su questo argomento. Sinceramente mi sono sempre e tutt'ora ritenuta una persona molto attiva. Affronto i miei doveri con gli altri senza mai mettere la malattia in primo piano, ma quando si sta male non si può far finta di niente. All'inizio pur di non sentirmi mai criticata cercavo di fare l'eroe poi ora mi sono accorta che l'unica a rimetterci sono solo io e le cose sono cambiate. Ho il morbo di crohn e non devo assolutamente far finta di star bene e quando ci sono i giorni che non mi sento bene i miei tempi sono piu' lenti e chi vuol capire capisca!
Comunque Pierpaolo bella provocazione. Grazie...