I miei due figli (14 e 9 anni) hanno sempre saputo tutto della mia malattia; fin dall'inizio hanno visto che stavo male parecchio e si sono resi conto che qualcosa non andava anche se erano relativamente piccoli dal momento che sono passati 6 anni e mezzo dall'inizio di questa nuova parte della nostra vita. A loro non ho mai taciuto i problemi, anche perchè difficilmente mascherabili con una malattia come le nostre, e sono sempre stati "aggiornati" di ogni cambiamento, qualche volta mi hanno anche accompagnato quando ho le visite di controllo in ambulatorio IBD e capita che mi siano vicini quando faccio la puntura di Humira (spesso si informano anche in modo carinamente perentorio se ho preso tutti i farmaci); a loro non ho mai nascosto alcunché della mia malattia, perché non mi sembrava corretto nei loro confronti, e ad ogni loro domanda ho sempre cercato di dare risposte che soddisfacessero la loro naturale curiosità usando parole che potessero capire, senza creare false aspettative. Io credo che i nostri figli (come succede a noi) capiscano se gli si sta nascondendo qualcosa e ci rimangono male, oltre al fatto che rischiano di farsi delle idee sbagliate magari pensando di avere delle responsabilità per quello che ci sta succedendo o di avere una visione distorta della realtà.
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Antonella
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