Ciao Irene
Ciao Irene,
sono Elisabetta e ti volevo ringraziare per aver condiviso con noi la tua esperienza, le tue difficoltà, la tua sensibilità. Si devo essere sincera nel dirti che mi ha colpito molto la tua sensibilità, soprattutto leggendo quel post dove ci parli di te, della tua storia, del tuo lavoro e dei tuoi progetti futuri. Credimi che mi sono "vista" in quello che hai scritto. La mia storia è un pò diversa dalla tua semplicemente perchè alcune cose si differenziano, ma per certi versi è molto simile, credo che questo accomuni noi malati di Crohn.
Io ho 43 anni e convivo con il crohn da quando ne avevo 23; ho passato 20 anni tra alti e bassi, crisi di subbloccusione intestinale più o meno pesanti, medicinali di tutti i tipi e in quantità industriali, e non meno importante il morale che veniva spesso duramente attaccato.
Poi a febbraio di quest'anno ho avuto il colpo più forte, nel senso che sono stata operata d'urgenza per un volvolo intestinale (patologia rara negli adulti, ma più frequente nei bimbi) con resezione del tenue di circa 2 mt. e ileostomia che ho portato per circa 2 mesi e mezzo.
A inizio maggio sono stata ricanalizzata e mi hanno resecato ancora un pezzo di tenue più la valvola ileo-cecale. Ora mi è compagna la dissenteria, mentre il malassorbimento intestinale sembra aver trovato un suo equilibrio stando alle risposte degli esami del sangue che vanno bene.
Credimi che a volte non è facile guardare avanti, soprattutto quando sei sola come lo sono io (nel senso che non ho un compagno); ho molte persone attorno e ringrazio il cielo perchè senza di esse non sarei riuscita a superare molti momenti difficili. Volevo dirti quindi di non abbatterti, di guardare avanti e di tenere strette tutte quelle belle cose che ti appartengono (fidanzato, lavoro, ecc.): sono cose solo tue e nessuno te le potrà mai portare via; credo che queste di possano essere di grande aiuto per guardare al futuro.
Custodisci anche quella tua bellezza interiore che traspare dalle tue parole: è un tesoro prezioso; io credo tra l'altro che sia una caratteristica delle persone come noi, che convivono con questa malattia; non lo so perchè ma credo che siamo un pò particolari, più sensibili rispetto alle molte persone che quotidianamente ci passano accanto.
Scrivi ancora, è una gioia per tutti.
Un abbraccio.
Elisabetta 64
|