Buongiorno e buona domenica,
sono laureata in lingue e letterature straniere, alla facoltà di Bologna. Ho vissuto a Bologna per circa 4 anni e quando mi hanno diagnosticato il morbo ero in piena tesi. Facevo su e giù tra Bologna e l'ospedale di Mantova, è stato un periodo incredibilmente duro. Ho, per la prima volta, realizzato quanto avere una famiglia accanto sia fondamentale in certe occasioni. I miei familiari sono stati una grande risorsa, ma purtroppo ho anche sentito la mancanza di molte persone che credevo "amici". E' anche vero che io mi sono chiusa molto. Ho un carattere già abbastanza riservato e sono piuttosto taciturna... in quel periodo poi ero una tomba. Ho fatto molta fatica a parlarne e non uscivo più con nessuno, non andavo più alle feste, nelle birrerie. Stavo male ma non volevo essere aiutata, o forse non volevo essere vista in un momento così brutto.
Comunque si, ora tutto è passato. La laurea è andata bene, anche se in quel periodo avevo rotto con il mio ragazzo (!) e grazie al mio nuovo compagno sono riuscita ad affrontare con il sorriso la ricaduta di quest'estate.
Quindi ora, via con l'Infliximab e l'Azatioprina! Il problema ora è diventato gestibile, anche se ancora dopo un anno, faccio fatica ad abituarmi all'idea di tutte queste medicine che devo prendere. Io ero una di quelle che non prendeva mai nemmeno l'aspirina. Ma ora è tutto diverso. Tutto cambia no?
Grazie per avermi accolta nella grande famiglia! Sono contenta di avervi trovati!
Buona domenica a tutti.
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