Discussione: Salve, mi presento.
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Vecchio 20-05-09, 12:47   #1
gabridamodica
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Data registrazione: 14-05-09
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Predefinito Salve, mi presento.

Salve a tutti, sono Gabriele ho 25 anni. Scrivo dalla Siclia (Rg) e sono qui per condividere la mia esperienza di convivenza con la Colite ulcerosa.

La mia storia inizia nel 2007; a gennaio inizio ad avere delle scariche diarroiche ripetute durante il giorno, con presenza di sangue, il che mi fa allarmare.
Ricoverato in ospedale, mi viene eseguita la colonscopia e diagnosticata la Colite ulcerosa.

Come terapia mi vengono prescritte delle pillole di mesalazina e dei clismi rettali. Va tutto bene fino ad ottobre, quando ho la prima recidiva e la mesalazina comincia a non avere più effetto.

Rivolgendomi ad un gastroenterologo di fiducia, mi viene prescritta una terapia di cortisone per via endovenosa da fare a scalare.
Anche questa terapia non dà buoni risultati perchè e gennaio e poi a maggio 2008 ho di nuovo la recidiva.

Di conseguenza mi viene diagnosticato che la mia colite ulcerosa è corticodipendente.

A questo punto decido di recarmi a Milano presso un'azienda ospedaliera specializzata in malattie croniche intestinali.
Ricoverato nel giugno 2008, dopo vari esami, mi viene prescritta una terapia immunosoppressiva (Azatioprina) e viene eliminato il cortisone.
La terapia dà benefici fino a dicembre 2008, periodo in cui ricomincia la recidiva, legata anche a problemi di emoglobina causati dal farmaco.

A marzo 2009 vengo ricoverato di nuovo per rivalutare la terapia, l'Azatioprina viene eliminata e viene introdotto un farmaco biologico (Infliximab).

Dopo l'introduzione dell'Infliximab ho avuto i primi benefici, che praticamente sono durati fino a Pasqua del 2009; da lì ho avuto un'altra recidiva, motivo per cui sono stato ricoverato di nuovo per rivalutare la terapia. Ieri sono stato dimesso e sono in attesa di alcuni esami per sapere se posso continuare o meno la terapia dell'Infliximab.

Questa è la mia storia, un vai e vieni di ospedali, di giornate trascorse a casa per la paura delle continue scariche, e di un'unica consapevolezza di convivenza con questo disturbo.
In due anni non mi sono mai sentito e considerato un ammalato, ho vissuto la colite ulcerosa come un disturbo col quale convivere.
Penso sia la cosa migliore da fare per riuscire a vivere in modo sereno.

Gabriele.
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