Ciao Stefania, non sono seguita da un gastroenterologo a parte le visite iniziali, che mi hanno portato a una diagnosi di RCU.
Tutto è iniziato quando, dopo all'incirca una settimana di stitichezza (conseguente a un viaggio credo), sono incorsa in un periodo in cui dovevo andare al bagno di frequente e con urgenza. Quando oltre ai forti dolori addominali ho notato la comparsa di sangue nelle feci mi sono allarmata e mi sono rivolta al medico di base. Questo dopo avermi fatto tutti gli esami del caso (salmonella, e. coli, quello per la celiachia e ora non ricordo gli altri) mi ha prescritto la colonscopia, e in seguito mi è stata diagnosticata la RCU, curata da subito col cortisone per bocca e Clipper, e in seguito con la terapia di mantenimento che ho già mezionato.
Per i primi due anni ho fatto le colon di controllo, ma l'ultima, 2 anni fa, è stata traumatica.
In quel caso infatti mi è capitato un gastroenterologo, che mi ha fatto la colon completa, mentre avevo fatto la preparazione solo per una rettoscopia, visto che era quella che mi era stata prescritta. La gastroenterologa che mi seguiva e che non ha seguito personalmente la colon (nè ha pensato di istruire il suo collega a riguardo) ha minimizzato il tutto, mentre il mio medico di base mi ha chiarito i rischi di una colonscopia fatta senza l'adeguata preparazione, tra cui oltre a quelli infettivi, anche quello di perforazione. In quel caso nonostante fossi in remissione, dopo la colon ho avuto una riacutizzazione della RCU riassorbita col cortisone, dopo di che sono tornata alla terapia di mantenimento con Mesalazina. Da allora non ho riaffrontato il controllo periodico, cosa che mi sto preparando psicologicamente ad affrontare in questo periodo, ed è per questo che cercavo dei nominativi di medici dalla rinomata affidabilità e competenza.
Mi piacerebbe conoscere in quali altri modi viene affrontata questa malattia, nonché approfondire le mie conoscenze a riguardo. Ciao.
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