Sono fortunata perchè tra stimolo ed urgenza di solito passano parecchi minuti. Ma convivendo con questo disturbo sin da bambina ho sviluppato la mappa dei bagni sui miei percorsi e non mi sono mai "presa" sul serio. A volte, piegata in due su una turca, in un rifugio, magari in equilibrio sugli scarponi da sci, mi canto la canzone di Gaber... E rido a crepapelle.
Ieri sulle piste in due ore ho avuto tre pit stop: l'unico magone è che ne esco sfinita come una vecchietta e fatico a star dietro ai miei figli.
Non mi voglio pensare inabile, ma piena di risorse per sfidare sta rogna.
BERTO posso solo ammirarti per aver superato ogni confine con l'arguzia e la voglia di vivere.
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