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Vecchio 16-05-12, 18:39   #8
Jago
Occasionale
 
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Non vorrei essere ridondante ma tengo a precisare che io ho assunto sempre e solo mesalazina e che i miei disturbi (attualmente sto bene) si sostanziano in crampi (con la frequenza di 2 mesi) dovuti alla presenza di stenosi oltre a calo ponderale (ma niente diarrea o perdite ematiche). Quanto alle stenosi, tuttavia, sembra che siano fibrotiche e, conseguentemente, non suscettibili di essere eliminate con una terapia farmacologica ma, forse con l'AZA, tenute a bada. Su questo presupposto, e precisandomi che pur potendo tentare con i farmaci prima o poi dovrei in ogni caso ricorrere all'intervento chirurgico, il medico (uno o forse il più autorevole del S.Orsola di Bologna) mi ha consigliato di operarmi, riferendomi che è preferibile un intervento cd. "precoce" e programmato adesso, piuttosto che un intervento d'urgenza (posto in essere da un chirurgo che nn saprebbe dove mettere le mani) fra 1, 2, 3 o 5 anni che siano, tenendo a precisarmi l'effetto deleterio che una terapia potrebbe avere sull'organismo e sulle condizioni generali necessarie ad affrontare serenamente la sala operatoria. Ciò posto, il mio dubbio si fonda sulla probabilità di avere una recidiva post-operatoria (con conseguente nuovo intervento a breve termine) e, conseguentemente, pentirmi di non aver percorso la strada farmacologica sia pur tesa a procrastinare l'intervento stesso ma, quantomeno, a risparmiare per adesso un po' di intestino. Non so cosa pensare, è un bivio. Ascolto il mio istinto o l'autorevolezza di colui con il quale mi sono consultato? Soprattutto ove si consideri che già sono in lista e che, se decidessi di non operarmi, dovrei disdire per non rubare il posto a chi potrebbe averne più bisogno. E se poi disdico e mi aggravo? E' il cane che si morde la coda!
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