Beh, che dire... probabilmente la mia mazzata in diversi l'avete già letta nell'altro post che ho aperto.
A oggi le mie condizioni non sono migliorate, ne sul lato fisico ne su quello emotivo/sentimentale.
Porbabilmente perchè sono collegati e la psiche influenza il fisico e viceversa. Questo circolo vizioso che non riesco a spezzare mi sta gettando in una profonda depressione che mi rende difficile vivere in maniera normale anche le cose più semplici.
Anche a me è successo di essere abbandonato di punto in bianco da una persona che diceva di amarmi senza alcun dubbio fino a pochi giorni prima.
Io da parte mia ho fatto dei grossi errori, ossia mettere la mia vita nelle sue mani senza esserne prima padrone io, affidarmi a lei e sviluppare una sorta di dipendenza affettiva che ora sto pagando in maniera pesante.
Il distacco mi ha causato un dolore enorme, che è andato a inasprire quello che già la malattia mi stava causando.
Abbandonato nel momeento di maggior bisogno.
Mi sono sentito (e mi sento tutt'ora) buttato via, svalutato, e ho molta sfiducia nel futuro.
Come si può pensare in momenti come questi di poter tornare a vivere una vita normale, che includa anche una relazione soddisfacente, quando ogni giorno le scariche ti tormentanto, quando il dolore del drenaggio posizionatomi alla sesta operazione per le recidive, mi impedisce di stare seduto normalmente? Quando le coliche mi svegliano la notte e mi costringono a correre in bagno? Lasciamo perdere qualsiasi discorso riguardante una vita sessuale... e purtroppo è un problema assai pesante, visto che sono sempre stato uno poiuttosto "attivo e vivace" in quello, cosa che infatto ora mi manca moltissimo della mia ex compagna, con cui avevo una splendida affinità (anche sotto altri aspetti).
Come si fa a rimettere insieme i pezzi di una vita in cui mi sono "svegliato" e nulla è come la credevo?
Lo psicoterapeuta che mi sta seguendo mi è di aiuto ma, probabilmente i tempi sono ancora troppo brevi per potermi sentire meglio.
Se almeno non avessi questa maledetta malattia potrei buttarmi in mille attività diverse e vivere la mia separazione in maniera meno dolorosa, come tutti gli essere umani "normali".
Invece non posso. Almeno non fino a che la situazione non si sarà stabilizzata, cosa che spero inizi domani col raddoppio della dose di Humira 40.
Sentirsi gettati via così da una persona su cui avevi scommesso molto, pure troppo, è un dolore che non si comprende se non si prova.
A volte per un istante la giustifico, cerco di capire cosa potrebbe essere il suo punto di vista. Ma se si dice di amare (e se c'è come detto sopra una formula che recita "in salute e in malattia") allora un smile comportamento mette in luce gli aspetti veri e reali del carattere della persona che ci è stata accanto, e si vede veramente chi è, e la solidità e sincerità dei sentimenti che provava, o diceva di provare, per noi.
Tutti mi dicono "meglio che sia successo ora che non più tardi", magari con un mutuo sulle spalle... e sono daccordo, ma gestire due problemi simili contemporaneamente richiede una dose di forza e di volontà che al momento non so dove trovare dentro me stesso.
Probabilmente la malattia nei casi come i nostri è solo la prova del nove a una relazione che non è solida e che finirebbe lo stesso, per un altro motivo; se l'amore è vero, non c'è malattia che possa impedire a due persone di andare avanti. Noi che frequentiamo gli sopedali ne abbiamo viste di coppie in cui il sano sostiene il malato... io sono sempre stato solo, lei non mi ha mai accompagnato (tranne alcuni sporadici casi in cui non poteva sottrarsi), nemmeno per i miei interventi. Se non avessi la famiglia accanto ora non saprei come fare.
Scusate la lunghezza, ma sono giorni difficili, e probabilmente ho ancora bisogno di "vomitare" il dolore e l'odio che ho ancora dentro.
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