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Utenti In Attesa di Diagnosi Sezione destinata a raccogliere presentazioni, interventi e discussioni aperte da chi è in attesa di diagnosi. |
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29-06-16, 23:33 | #1 |
Occasionale
Data registrazione: 24-06-16
Messaggi: 3
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Charlie, 28 anni
Buonasera a tutti voi. Mi ritrovo qui, mio malgrado. Ho 28 anni, e secondo i medici ho il morbo di Crohn. Secondo me... bhé... ho i miei dubbi, o semplicemente spero fortemente che sia tutto uno sbaglio, tutto un errore. Coincidenze, sciocchezzuole. Sono in attesa di alcuni esiti, analisi, prelievi... vorrei trascorrere l'attesa con voi, e se qualcuno avrà la bontà e la pazienza di ascoltare la mia storia, sono pronto a scrivere. Un po' per cercare confronto e "conforto", un po' perché ho un gran bisogno di sfogarmi, di essere capito.
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30-06-16, 00:36 | #2 |
Moderatore
Data registrazione: 20-03-10
Messaggi: 896
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Ciao Charlie, benvenuto!
Ti capisco bene, i momenti che precedono la diagnosi sono pesanti. Cerca di stare sereno più che puoi, perché questi disturbi si nutrono della nostra ansia e del nostro stress. Adesso come stai? Quali sintomi ti hanno convinto a rivolgerti a uno specialista? Raccontaci qualcosa di te,dove vivi, presso che centro stai eseguendo gli accertamenti, cosa fai nella vita e tutto quello che desideri raccontarci! Ti faccio un caloroso in bocca al lupo per tutto, sperando che la diagnosi non sia Crohn.
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Ory |
30-06-16, 03:03 | #3 |
Occasionale
Data registrazione: 24-06-16
Messaggi: 3
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Grazie Ory, e grazie a chi avrà la pazienza di leggermi.
Sono dipendente della PA e vivo nel meridione. Tutto è iniziato a novembre quando sono stato operato di appendicite. Già dall'estate avevo iniziato ad avvertire uno strano dolore all'altezza dello stomaco. Era pulsante, blando, a volte insignificante. Ogni tanto si alternava a delle fitte violente e assurde dietro la schiena, parte basse, sopra il gluteo destro. Stomaco irritato? Ernia? Sciatica? Boh, non lo consideravo un problema mio. Il lavoro era il problema mio. E solo a quello mi dedicavo, anima e corpo. A settembre cambia il capo, i ritmi lavorativi aumentano vertiginosamente, o almeno così li percepisco io. Inizio a sentire stanchezza, spossatezza, e quel dolore allo stomaco in costante aumento. Neanche un giorno al lavoro, e già inizio a fare il conto alla rovescia per poter tornare nuovamente a casa. Imputo tutto all'alimentazione, ai turni irregolari, allo stress, niente più. Arriva un nuovo disturbo, aria nello stomaco in quantità esagerata. Inizio a svegliarmi la notte, faccio aria a dire basta, tanto da svegliare i miei. Intanto sotto la barbetta spuntano brufoli che in realtà sono vere e proprie bolle di pus. Realizzo di stare male, il corpo mi sta dicendo qualcosa. A ottobre prendo qualche giorno per me, lo passo a casa dolorante, mi confronto con il medico di famiglia. Mi consiglia una gastroscopia, ovviamente. Ne prenoto tre, in tre ospedali differenti, a cavallo tra dicembre e gennaio. Tre perché... un motivo c'è! Rientro a lavoro, ma sto sempre peggio. Non resisto, pianifico dieci giorni di ferie per novembre, che purtroppo improrogabili esigenze lavorative spazzano via dall'oggi al domani. Intanto il carico di lavoro aumenta, gli orari impossibili. Ormai non trovo più il tempo neanche per una corsetta, cosa a cui ero abituato. Stranamente, dopo mesi e mesi di peso costante, mi accorgo distrattamente di aver perso 3kg. Ma come... ora che ho smesso di correre, il colmo! E in così poco tempo. Tutto molto strano. Il 18 novembre, la sera mi ritrovo al pronto soccorso, accompagnato dal collega. Per il medico ho un'appendicite, anche le analisi del sangue vanno in tal senso. Firmo le dimissioni e torno a casa, mi ricovero in un ospedale sito in un paese più vicino ai miei, così da non indurli a percorrere tanta e tanta strada ogni giorno. Qualche giorno in ospedale, a digiuno e con l'aiuto dei farmaci giusti, tutti i dolori passano. Già che mi ritrovo, gastroscopia, tutto negativo, tutto sano. Stranamente, l'ecografia non palesa appendicite. Avevo ragione io, è stress, è roba psichica, dico io! Mi riempio di domande, a cui non riesco a trovare risposte. A dirla tutta, anche i medici che mi stanno attorno hanno la faccia di quelli che non ci stanno capendo un cavolo. Lascio l'ospedale, anche se il primario, messo in minoranza, non voleva. Uno o due giorni dopo, mentre mi trovo a tavola con i miei a discutere se è il caso di operarmi comunque all'appendicite, dal momento che lo stomaco non centra nulla, percepisco una fucilata all'addome. Non ho altri termini di paragone. Mi piego in due dal dolore, mi ritrovo con la testa nelle ginocchia, non riesco ad alzarmi di un centimetro. Di corsa in ospedale, di notte. Con l'arrivo del giorno, vengo operato. Una fesseria, che sarà mai, tre buchetti e passa la paura. Invece no, due ore e mezza, e mi risveglio con 20 punti all'addome e sacca del drenaggio. E niente, appendicite gangrenosa coperta da piastrone, che ricopre anche l'ultima ansa ileale, infiammata. Cieco ispessito e indurito all'inverosimile. Passo una settimana a digiuno, ricoverato. I dottori dicono di non essersi accorti subito della gravità dell'appendicite poiché l'appendice aveva "camminato" dietro la schiena. Il primario rimane perplesso dall'infiammazione dell'ultima ansa ileale, ma è un pensiero che si tiene per sè. Il resto domani. Buonanotte. |
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