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Utenti NON Malati di MICI Sezione destinata a raccogliere presentazioni, interventi e discussioni aperte da NON Malati di M.I.C.I. (genitori, parenti, amici, conoscenti di malati di MICI o malati di altre patologie). I "Non malati di MICI" non possono intervenire nelle discussioni tra ammalati in corso nelle altre Sezioni. |
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Strumenti discussione | Modalità visualizzazione |
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01-09-11, 14:23 | #1 |
Occasionale
Data registrazione: 18-11-09
Messaggi: 14
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Un lavoro pesante...
Ciao ragazzi!
Il mio ragazzo (RCU) fa il cuoco... E' stato già licenziato una volta per problemi di salute. In cucina non ti puoi permettere di mancare, il ritmo è altissimo e si sta sempre in piedi. Ma è il suo sogno e non vuole mollare. Io temo invece che non potrà fare questo lavoro con la RCU! D'altronde però... per ora c'è solo questo in giro, non si trova lavoro manco ad ammazzare. Che fare? Rimanere senza soldi? Che situazione, che ci consigliate? Qualcuno di voi fa un lavoro pesante? Grazie a tutti. |
03-09-11, 14:18 | #2 |
Reporter
Data registrazione: 22-07-08
Località: Chiaravalle(AN)
Messaggi: 1.137
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Carissima,
il consiglio che ci chiedi è davvero "impegnativo"... Personalmente mi riesce difficile dirti se il tuo ragazzo faccia bene a cambiare lavoro o continuare il mestiere che sta facendo ora. Il mio impiego non mi ha mai costretta a degli sforzi fisici oltre misura, né a turni massacranti dai quali non potevo esimermi. quindi faccio fatica a mettermi nei suoi panni. Posso immaginare che per lui sia difficile mantenere un ritmo serrato come quello che c'è nella cucina di un ristorante e il fatto che sia già stato licenziato una volta mi fa intuire che quanto a diritti e comprensione non è proprio l'ambiente ideale per chi è malato di MICI. Il punto è capire quanto prevalga la limitazione fisica dovuta alla malattia sulla sua passione. Dici che nonostante tutto ama molto il suo lavoro, addirittura è il suo sogno! Questo può fare la differenza, fare un lavoro che ci piace è molto importante, si sopporta molto meglio la stanchezza fisica che lo stress psicologico dovuto ad un impiego che ci frustra o un ambiente negativo. Tra l'altro hai perfettamente ragione, in questo momento qualunque lavoro è da tenere stretto, vista la crisi profonda che stiamo attraversando. Proprio per questo, lasciare questo posto per qualcosa che ancora non c'è, con il rischio di restare disoccupato, senza soldi e irrealizzato, è una prospettiva ancora più pericolosa per la RCU che fare un lavoro pesante. Voi ne avete mai parlato seriamente, che cosa ne è venuto fuori?
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Lety |
03-09-11, 17:43 | #3 |
Occasionale
Data registrazione: 18-11-09
Messaggi: 14
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Grazie Lety per la risposta!
Beh, è vero che è il suo sogno ma forse deve imparare a riconoscere i suoi limiti. A marzo il contratto finirà e non credo che glielo rinnoveranno proprio perchè su un mese almeno 10 giorni sta sempre a casa, perchè la sua RCU gli porta spossatezza e anemia e il lavoro è pesantissimo, tra l'altro il clima coi forni è torrido (anche io lavoro in cucina quindi lo so). Forse adesso sta capendo anche lui che non ce la fa. Vorremmo andare a vivere assieme e, fare un tipo di lavoro dove è quasi sicuro che ti licenzino, che sicurezza può darci? (So che è brutto dire così, ma non siamo adatti a tutto. Come, per esempio, io non potrei mai lavorare con le piante e i fiori perchè sono allergica, TUTTI abbiamo dei limiti). E' anche vero che non si trova proprio nulla in giro, poi qua al Sud, soprattutto perchè lui ha fatto solo quello nella vita, mai altro, giustamente, pensava di farlo per sempre. |
04-09-11, 15:57 | #4 |
Reporter
Data registrazione: 17-09-10
Messaggi: 442
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Non è che la RCU impedisca di fare lavori anche pesanti, neanche li agevola, quello che bisogna vedere però è il grado di gravità della malattia e a che punto si è con la terapia.
Se si è a buon punto, se non si hanno molte scariche durante il giorno, se i periodi di remissione sono maggiori delle fasi acute allora si può anche continuare a fare un lavoro pesante. Insomma quello che voglio dire è che se la RCU non è di quelle gravi e invece questo è solo un periodo no, potrebbe continuare per questa strada. Se invece ha una RCU aggressiva con ulcerazioni estese che non gli permette di respirare allora sono giusti i tuoi discorsi, forse vale la pena di ripensarci. Tieni presente che i primi tre o quattro anni sono generalmente molto pesanti e occorre tempo prima che la terapia sia azzeccata e faccia effetto, oltre a ciò ci devi mettere anche lo stato d'animo con cui la si affronta; a questo proposito vi ricordo che è essenziale non stressarsi troppo e non andare in ansia, insomma restare calmi e fiduciosi. Magari tra qualche mese o tra un anno si regolarizza e salta fuori solo una volta l'anno. Il GE che cosa dice? Magari parlarne anche con lui non nuoce. In bocca al lupo.
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Andrea |
04-09-11, 20:30 | #5 |
Occasionale
Data registrazione: 18-11-09
Messaggi: 14
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caro archangelo
Grazie della risposta. Lui è malato più o meno da 5 anni, i primi due anni è andato in remissione poi la malattia è diventata molto più aggressiva tanto che abbiamo cambiato GE. Non gli fa più effetto nulla infatti è in attesa d'iniziare l'infliximab. Spero che arrivi la remissione!
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13-09-11, 21:04 | #6 |
Occasionale
Data registrazione: 18-11-09
Messaggi: 14
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Il problema rimane e non sappiamo come affrontarlo, lui teme che non troverà mai nulla e che dovrà fare il mantenuto... non so come aiutarlo. Anche a voler cambiare settore è difficile che con questa crisi si assuma una persona con una malattia importante. Oggi ho tanta paura.
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