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Vivere il Crohn o la Colite Ulcerosa Raccontiamo le nostre storie e i nostri problemi quotidiani. Condividiamo le nostre ansie e le nostre paure, ma anche i nostri successi ed espedienti per vivere meglio la nostra condizione. |
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10-09-13, 13:05 | #1 |
Tutor
Data registrazione: 02-03-12
Località: Roma
Messaggi: 238
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Nuovi ambienti, paure
Ciao a tutti!
In questo anno, da quando nella mia vita è entrato Marty, un favoloso Golden Retriever, ho maturato ancor di più la passione per i cani e ho deciso di fare un corso per educatore cinofilo. Ovviamente le mie paure ricadono sulla malattia, che non ne vuole sapere di darmi un po' di pace. Il corso si terrà in un paese fuori dalla mia città, un weekend al mese, sono andata a visitare la sede: l'aula è molto piccola e il bagno è proprio adiacente. Saranno giornate di 8 ore, quindi pranzo incluso. Non c'è giorno in cui io non abbia scariche dopo pranzo, ma qui in ufficio sono molto a mio agio, i bagni sono lontani dagli uffici. Sto prendendo in considerazione l'idea di digiunare in quelle giornate, o mangiare pochissimo, per evitarlo (so che fa male). O magari di prendere il Questran, che mi eviterebbe la scarica, ma che mi dà non pochi dolori. Il lavoro futuro, se davvero il diploma mi permetterà di svolgere questa nuova professione, si svolgerà a domicilio; a seconda della problematica del cane dovrò andare nelle case, in parchi pubblici, insomma starò spesso fuori casa. Non vorrei rinunciare a questo sogno (ormai è diventato tale) per colpa della malattia. Mi rifiuto di adattare la mia vita a questo. Spero di arrivare ad una remissione quanto prima, perché sono davvero stanca. Qualcuno di voi lavora all'aperto, o simili? Come vi organizzate nei periodi di riacutizzazione? Scusate lo sfogo, ovviamente solo qua riesco a parlarne.
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---------------------- Laura |
11-09-13, 23:19 | #2 |
Socio ◊◊
Data registrazione: 14-01-12
Località: Milan area
Messaggi: 206
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Ciao Laura
ti capisco profondamente, anch'io non voglio rinunciare al mio lavoro che amo, ma sto mettendo a punto alcuni sistemi di sopravvivenza. Mangio carne o pesce quasi crudi e pochissimo altro quando sono in giro, perchè mi sono più digeribili, prosciutto a colazione, vado in bagno appena ho l'occasione, tengo in tasca sempre delle monetine per entrare nel primo bar ordinare un caffè decaffeinato e schizzare al bagno. Mi aiuta molto, quando l'urgenza si fa forte, un po di respirazione yoga (l'Uggiai) per calmare gli spasmi e permettermi di arrivare al bagno più vicino. Non è molto, ma siamo forti, tu lo sei come me, e troviamo ogni giorno risorse nuove. |
12-09-13, 00:31 | #3 |
Amministratore
Data registrazione: 20-07-05
Località: Sardegna
Messaggi: 3.154
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I problemi e le paure citate da Laura sono comuni a molti di noi e di non facile soluzione.
Riguardo la soluzione di chiccabum di mangiare carne e pesce quasi crudi è bene sapere che espone al rischio di contrarre parassiti molto pericolosi.
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12-09-13, 12:17 | #4 |
Tutor
Data registrazione: 02-03-12
Località: Roma
Messaggi: 238
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In effetti, come dice PierPaolo, se è vero che il cibo crudo, sia da un punto di vista di miglior assimilazione, sia da un punto di vista di miglior apporto di vitamine (che altrimenti cotte verrebbero ridotte drasticamente) sembri una buona soluzione, è vero anche che il rischio di contrarre infezioni dovute ai batteri che non vengono eliminati con la cottura, aumenta notevolmente.
Per questo motivo mi è stata sconsigliata l'alimentazione cruda. Ho scoperto che il petto di pollo cotto a vapore o ai ferri, senza olio, non mi provoca scariche. Credo che risolverò in quel modo, quanto meno per le lezioni di 8 ore, visto che ho scoperto anche che nella sede dove si tiene il corso, cucinano loro, e spesso in inverno fanno delle meravigliose paste e fagioli (veleno). Per quanto riguarda il futuro, confido in un miglioramento. Domani vedo il GE, probabilmente, visto che col Deltacortene abbiamo avuto scarsi risultati, mi proporrà immunosoppressori (il suo programma a giugno era quello); ma cercherò di oppormi, proponendo prima l'affiancamento con un buon dietologo; chissà, magari lavorando bene sull'alimentazione riusciamo anche a non far "camminare" troppo l'infiammazione, che nell'ultima colon (a 6 mesi dall'intervento) risultava già di 10 cm. Staremo a vedere, intanto grazie mille per i contributi!
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---------------------- Laura |
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