E dopo vent'anni...

Dora R. · 12-05-12, 08:44

Buongiorno, eccomi qui. Quest'anno è il 20° compleanno del mio MdC ed io continuo ad ignorarlo come ho sempre fatto. LUI per me NON ESISTE. Fin'ora abbiamo "convissuto" in maniera pacifica, tra alti e bassi, ma quest'anno sta diventando prepotente o forse solo stufo di non essere preso in considerazione e adesso sta facendo le bizze e mi ricorda della sue esistenza dentro di me. Ho quarant'anni ed ho trascorso già metà della mia vita con lui. Ho cercato di vivere il più "normalmente" possibile. Ho mangiato tutte le schifezze che ho voluto, mi sono masscrata di lavoro e di stress, ho prestato servizio nei porsti più strani del mondo (Iraq, Kosovo, solo per citarne alcuni), ho continuato a fumare il mio pacchetto di sigarette solo per dimostrare a Lui ed a me che tutto era normale. Non è detto che come ho fatto io sia il modo migliore di affrontare il MdC, anzi sicuramente è il modo più sbagliato. Ma a me è servito e mi ha aiutato a continuare a vivere una vita "normale".

sarina84 · 12-05-12, 18:45

Ciao Dora,
benvenuta in questo Forum!
Ognuno è democraticamente libero di affrontare la malattia come meglio crede e ricercare degli espedienti che possano far affrontare meglio il tutto. Io credo non esista una "strada" giusta o sbagliata, o meglio standardizzata, da intraprendere in quanto ognuno agisce a suo modo.
Che cure segui per il Crohn?
Il fatto che scrivi di aver girato parecchio il mondo mi ha incuriosita. Lo fai per lavoro?
Se vuoi raccontarci un po' più di te, noi saremo contenti di ascoltarti.
A risentirci presto. Un saluto affettuoso.

Dora R. · 27-08-12, 13:25

Attualmente non seguo nessuna terapia (e sono anni che non lo faccio). Fa parte del mio "ignorare" il MdC, come dicevo, lui ed io abbiamo due vite distinte e separate.
Per rispondere alla tua curiosità, adesso sono già 5 anni che ho appeso gli "anfibi" al chiodo (ossia non faccio più attività). Ho lavorato in teatri operativi all'estero con le Forze Armate, negli ospedali da campo. Ma anche in situazioni più "normali", sempre in ospedali da campo, nel caso di calamità naturali.

12-05-12, 08:44	#1
Dora R. Occasionale Data registrazione: 11-05-12 Messaggi: 2	E dopo vent'anni... Buongiorno, eccomi qui. Quest'anno è il 20° compleanno del mio MdC ed io continuo ad ignorarlo come ho sempre fatto. LUI per me NON ESISTE. Fin'ora abbiamo "convissuto" in maniera pacifica, tra alti e bassi, ma quest'anno sta diventando prepotente o forse solo stufo di non essere preso in considerazione e adesso sta facendo le bizze e mi ricorda della sue esistenza dentro di me. Ho quarant'anni ed ho trascorso già metà della mia vita con lui. Ho cercato di vivere il più "normalmente" possibile. Ho mangiato tutte le schifezze che ho voluto, mi sono masscrata di lavoro e di stress, ho prestato servizio nei porsti più strani del mondo (Iraq, Kosovo, solo per citarne alcuni), ho continuato a fumare il mio pacchetto di sigarette solo per dimostrare a Lui ed a me che tutto era normale. Non è detto che come ho fatto io sia il modo migliore di affrontare il MdC, anzi sicuramente è il modo più sbagliato. Ma a me è servito e mi ha aiutato a continuare a vivere una vita "normale".

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12-05-12, 18:45	#2
sarina84 Tutor Data registrazione: 04-05-10 Località: paesino nei monti vicino a forlì Messaggi: 506	Ciao Dora, benvenuta in questo Forum! Ognuno è democraticamente libero di affrontare la malattia come meglio crede e ricercare degli espedienti che possano far affrontare meglio il tutto. Io credo non esista una "strada" giusta o sbagliata, o meglio standardizzata, da intraprendere in quanto ognuno agisce a suo modo. Che cure segui per il Crohn? Il fatto che scrivi di aver girato parecchio il mondo mi ha incuriosita. Lo fai per lavoro? Se vuoi raccontarci un po' più di te, noi saremo contenti di ascoltarti. A risentirci presto. Un saluto affettuoso.

27-08-12, 13:25	#3
Dora R. Occasionale Data registrazione: 11-05-12 Messaggi: 2	Attualmente non seguo nessuna terapia (e sono anni che non lo faccio). Fa parte del mio "ignorare" il MdC, come dicevo, lui ed io abbiamo due vite distinte e separate. Per rispondere alla tua curiosità, adesso sono già 5 anni che ho appeso gli "anfibi" al chiodo (ossia non faccio più attività). Ho lavorato in teatri operativi all'estero con le Forze Armate, negli ospedali da campo. Ma anche in situazioni più "normali", sempre in ospedali da campo, nel caso di calamità naturali.