Crohn Club Forum

SI INFORMANO ISCRITTI E VISITATORI CHE DAL 20 LUGLIO 2025 IL CROHN CLUB FORUM CHIUDERA’.

.. ... ... Il CrohnClub Forum è online dal 20 luglio 2005, ma tutto ha un inizio ed una fine ed è quasi giunto il momento di prepararsi alla chiusura del nostro CLUB. 
 In una apposita discussione pubblica esamineremo i motivi della chiusura, ricorderemo quanto fatto in questi venti anni di attività e ci scambieremo saluti e abbracci… in un lungo saluto che durerà un anno, sino al ventesimo Compleanno del nostro FORUM.

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Invalidità Civile, Leggi e Agevolazioni Sezione dedicata alle discussioni relative all'Invalidità Civile/Legge 104 ed a tutte le agevolazioni e utilità che possono semplificarci la vita. Esaminiamo insieme problematiche ed aspetti burocratici o legali.

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Vecchio 14-05-12, 12:15   #1
chiccabum
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Predefinito Malato cronico e datore di lavoro

Va comunicato al datore di lavoro lo stato di malato cronico? E se sì in che modo?
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Vecchio 15-05-12, 11:55   #2
Laura79
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Ciao! Io per correttezza l'ho comunicato, semplicemente parlando con l'ufficio del personale. Se però con la comunicazione speri in qualche agevolazione hai bisogno di carte. Chiedi al tuo GE a che livello è la tua malattia, se puoi chiedere il riconoscimento della 104.
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Vecchio 15-05-12, 12:07   #3
Adele
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Io sono un'insegnante e da quando è entrata la legge Brunetta sulla decurtazione dello stipendio per i giorni di malattia ho fatto inserire nel mio fascicolo la dichiarazione che sono affetta da RCU. In questo modo, anche non avendo la 104, quando ho le visite specialistiche, mettendo che sono affetta da grave patologia cronica invalidante (così come afferma l'elenco delle malattie croniche del ministero della sanità), non ho questa decurtazione.
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Vecchio 15-05-12, 17:40   #4
chiccabum
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Grazie Adele
In realtà non me lo ponevo per le possibili agevolazioni ma per sapere se è un atto DOVUTO la comunicazione.
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Vecchio 15-05-12, 17:45   #5
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Per la legge sulla privacy non sei tenuta a dire il tuo stato di salute al datore di lavoro perchè ritenuto dato sensibile.
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Vecchio 15-05-12, 19:33   #6
PierPaolo
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Prima di comunicare il proprio stato di salute al datore di lavoro è opportuno chiedersi cosa si spera di ottenere e specialmente che rischi si corrono.
Chi è all'inizio del proprio percorso lavorativo deve essere particolarmente prudente. In linea di massima meglio tacere.
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Vecchio 16-05-12, 23:43   #7
nocolon
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Tenete conto però che esiste un dovere generale del lavoratore di comunicare problemi di salute che potrebbero esporre lui o terzi a rischi.
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Vecchio 17-05-12, 16:34   #8
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Io l'ho comunicato, non è che ci abbia capito granchè però il mio capo, mi ha liquidato dicendomi "ah sì hai un roba tipo la dermatite..." comunque se non altro l'ho dovuto per forza fare perchè nei giorni in cui io dovrò farmi le infusioni dovrò cambiare il giorno di riposo così da creare meno disagi possibili all'Azienda. Altrimenti qualcuno poteva pensare che mi cambio i giorni di riposo così per sport o per altre esigenze.
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Vecchio 21-05-12, 19:11   #9
Tru
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Io ho comunicato al mio direttore di settore della malattia, quando sono stata a lungo in ospedale. Gli ho spiegato praticamente tutto. Pensavo di aver fatto bene, anche per il tipo di rapporto con l'azienda, sempre chiaro e cristallino in ,allora, 4 anni di collaborazione. All' inizio grande solidarietà.Tre settimane dopo, tagli aziendali: licenziamenti. Mi chiama nel suo ufficio. Guardandomi negli occhi mi dice che l'azienda non ha più bisogno di me, perchè PERSONA AMMALATA. Queste sono state le sue parole.
Il mondo mi è caduto addosso. Non mi sono arresa, io che ho sempre lavorato al 100, con fitte e corse al bagno senza mai lamentarmi, portando avanti dei lavori sempre con una certa qualità. Ho picchiato i pugni sul suo tavolo, sbattuto più volte, la sua porta del ufficio, ho portato i miei lavori al direttore generale, per dimostrare la mia qualità anche se con un problema di salute.
Ho anche alzato la voce, fino ad urlare il mio diritto di lavorare anche se con un problema di salute. Ho urlato volete licenziarmi? Allora licenziatemi perchè sbatto le porte dei piani alti, ma non per la mia malattia. Ho lasciato a bocca aperta il mio direttore generale, grande capo.
Oggi, dopo le scuse della direzione, sono ancora al mio posto, ma davvero ho dovuto combattere. Sono passati anni, con il mio direttore di settore, da parte mia, c' è ancora molto rancore...
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Vecchio 22-05-12, 00:50   #10
F&V
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Oggi mi è toccato alzare la voce anche me, praticamente vi racconto brevemente cosa è successo; in poche parole mi hanno obbligato ad avvertire prima le cassiere del negozio (stesso mio inquadramento contrattuale stesso livello), in cui lavoro, di ogni volta che devo andare in bagno. Quindi devo partire dal mio reparto arrivare in cassa, appunto, avvertire prima le cassiere e poi da lì posso prendere la strada del bagno come se con la nostra malattia tutto questo fosse possibile, cioè io dallo stimolo all'andare in bagno è un tutt'uno e loro lo sanno ben, non per niente mi hanno dato le chiavi del bagno e allora cosa le ho a fare le chiavi del bagno se prima mi devo recare in cassa ad avvertire che mi sto assentando qualche minuto? Cioè io le chiavi le ho volute per ovviare il viaggio in cassa che poteva fregarmi nella tempistica del raggiungere il bagno e questi mi vanno a mettere il bastone tra le ruote. Fermo restando che il negozio in cui lavoro è grande 2500 Mq e le casse sono all'opposto del reparto in cui sono io e senza considerare che anche il bagno è praticamente nella parte opposta del negozio dalle casse stesse!
Praticamente secondo loro io mi devo fare tipo 1800 Mq di negozio prima di arrivare in bagno, malgrado già da qualche tempo ho presentato alla Resposnabile del punto vendita la certificazione della mia RCU, che poi loro non sanno nemmeno che tipo di malattia sia poco mi importa, la legge non ammette ignoranza per cui che si informassero prima di impartire ordini di questo genere e così mi sono sentito in dovere di chiamare la mia GE e fargli presente questo problema. Prontamente lei mi ha invitato a recarmi presso l'ospedale e a farmi rilasciare una certificazione della mia RCU nella quale fossero esplicitamente espresse le necessità che ho in base alla mia malattia. Domani sbatterò in faccia questo certificato a colui e coloro che al lavoro oggi mi hanno imposto questa roba qua!
Se poi ripenso che in passato cronometravano persino la nostra giacenza in bagno i nervi mi salgono alle stelle senza considerare che la Responsabile, coadiuvata dal direttore, imponeva di stilare una classifica direttamente propozionale alla tempistica che uno secondo loro soggiornava in bagno. Cose dell'altro mondo che ancora oggi malgrado non succedano più mi fanno ancora innervosire!
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