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Utenti NON Malati di MICI Sezione destinata a raccogliere presentazioni, interventi e discussioni aperte da NON Malati di M.I.C.I. (genitori, parenti, amici, conoscenti di malati di MICI o malati di altre patologie). I "Non malati di MICI" non possono intervenire nelle discussioni tra ammalati in corso nelle altre Sezioni. |
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Strumenti discussione | Modalità visualizzazione |
07-05-08, 14:04 | #1 |
Vice Amministratore
Data registrazione: 18-08-05
Località: napoli
Messaggi: 1.899
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Rapporti scuola-famiglia.
Ieri a scuola mio figlio ha avuto dolori addominali, lo ha riferito all'insegnante, ma lei ha risposto che doveva resistere ancora, tanto prima o poi gli sarebbe passato.
Tornato a casa ha avuto due scariche di diarrea con muco e sangue. Non è la prima volta che si verifica una situazione simile, però stavolta mi sono infuriata, avevo spiegato giorni fa, che stava scalando il cortisone e che quindi, crisi così, sarebbero potute verificarsi. Questa mattina sono stata dalla pediatra che mi ha rilasciato un certificato nel quale è scritto, che in caso di malesseri del piccolo, vado prontamente avvisata. Quello che mi chiedevo, anche voi nella vostra vita di studenti o di genitori di ammalati, avete trovato insegnanti così poco comprensivi?
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Stefania |
07-05-08, 14:25 | #2 |
Socio Top Poster
Data registrazione: 02-11-05
Messaggi: 2.368
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Ad un certo punto, credo sia il caso di parlarne con il preside. Avete una dichiarazione scritta da un medico e se un insegnante non segue le indicazioni date dal medico in caso di malessere, si puo' parlare di reato.
Anche a riguardo la legge è molto chiara. |
07-05-08, 15:06 | #3 |
Tutor
Data registrazione: 28-11-07
Messaggi: 635
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Dobbiamo parlare di insegnanti?!
Bene, é principalmente "grazie" a loro se adesso soffro di rcu. 3.000 pagine da studiare per il giorno dopo, avevo sempre la sensazione di avere l'acqua alla gola, non coltivavo nessun interesse, studiavo studiavo e studiavo... uscivo solo al sabato qualche oretta e tutto questo solo per subire umiliazioni, per essere considerata una persona mediocre e per aver conseguito il diploma con un voto a dir poco ridicolo. Vorrei solo sbattergli in faccia le lettere del gastroenterologo con la diagnosi, chissà, forse si metterebbero una mano sulla coscienza, eppure ne dubito! Scusate lo sfogo, ma questo é un rospo che mi porto dentro da tempo. Non é proprio quello che é successo a Matteo, ma si tratta pur sempre dell'insensibilità degli insegnanti. Alcuni di loro hanno una cultura da invidiare ma, se poi non hanno nemmeno un briciolo di cuore, beh allora permettetemi di dire che non valgono assolutamente niente come persone. |
07-05-08, 15:12 | #4 |
Tutor
Data registrazione: 30-10-06
Località: Orbassano
Messaggi: 1.002
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Concordo con Francesco. Non è possibile andare avanti così. Io con gli insegnanti non ho avuto questo rapporto. Non avevo la colite ulcerosa all'epoca ma se stavo male avvisavano subito i miei genitori. Mi sa che non hanno capito la malattia di Matteo pensano sia solo una scusa.
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Patt |
07-05-08, 15:25 | #5 |
Tutor
Data registrazione: 20-12-06
Località: Ravenna
Messaggi: 452
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E' incredibile, in questo modo Stefania, non riesci a stare tranquilla quando Matteo è a scuola. L'insegnante ti deve garantire che ti avviserà immediatamente quando c'è qualcosa che non va, anche se un falso pericolo, nel dubbio meglio non rischiare. Ricordo quando il mio bimbo andava alle elementari, avvisai l'insegnanti che se il bambino avvertirva dolori o fitte all'occhio mi dovevano subito avvisare, perhè erano la premessa di crisi di emicrania violenta a cui mio figlio va soggetto, se non è presa in tempo, porta al vomito e svenimenti. Devo dire che l''insegnante ha collaborato, a volte sono andata a prenderlo anche se non aveva sintomi forti.
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07-05-08, 21:34 | #6 |
Reporter
Data registrazione: 21-07-06
Località: RECANTI
Messaggi: 316
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Io da piccolina avevo spesso scariche e dolori fortissimi. Ricordo un'episodio e non l'ho piu' dimenticato che chiesi alla mia maestra di andare in bagno e lei mi rispose che dovevo aspettare la fine della sua spiegazione. I dolori erano fortissimi e non riusci a trattenermi e feci tutto nella sedia. Ti puoi immaginare la figuraccia. Beh mia madre si infurio' e le urla si ricordo per tutto l'anno scolastico. Non successe piu' nulla ma ricordo che il preside ogni tanto veniva a chiedere se era tutto ok. Per quello che mi riguarda cara Stefania sono da denuncia. Io passavo per quella che voleva andare sempre al bagno!! Chissa cosa pensano si vada a fare nel bagno di una scuola elementare?
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07-05-08, 22:18 | #7 |
Vice Amministratore
Data registrazione: 18-08-05
Località: napoli
Messaggi: 1.899
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Le insegnanti all'inizio di quest'ultima riacutizzazione si dimostravano comprensive, in effetti le prime volte, mi chiamavano quasi quotidianamente.
La difficoltà più grande si è posta nel comprendere la cronicità della malattia. Le crisi di dolore addominale quotidiane hanno fatto loro pensare che il bimbo fingesse, facesse capricci. Ovviamente il clima di incredulità, gli ha creato una sorta di sfiducia nei loro confronti. Vorrei ricreare un clima sereno e recuperare l'essenziale rapporto scuola-famiglia, necessario sopratutto per la formazione del piccolo. Il ruolo degli insegnati con allievi ammalati, penso andrebbe approfondito, con corsi appositi e se tali corsi sono già operativi, dovrebbero essere applicati.
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Stefania |
08-05-08, 01:35 | #8 |
Reporter
Data registrazione: 09-10-07
Località: Milano
Messaggi: 197
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A me è venuta alle superiori questa malattia. Nonostante avessi portato a scuola tutti i certificati di ricovero e le lettere scritte dal gastroenterologo e dalla mia dottoressa, i professori e il preside continuavano a credere che io bigiassi. Chiamavano tutte le volte mia madre e lei spiegava che non stavo bene. E' venuta addirittura a parlare al preside ma nulla. Io per loro ero una menefreghista che stava a casa perchè non avevo voglia. Una volta volevano pure vietarmi di prendere le pastiglie a scuola.
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05-04-13, 11:31 | #9 |
Occasionale
Data registrazione: 08-03-13
Messaggi: 10
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Mio fratello ha dovuto decidere di lasciare la scuola: sono ormai due mesi che manca da scuola per una forte recidiva e, esattamente come è successo a SiMo2, i professori e il preside sostengono che lui sia un menefreghista furbo che ci frega tutti quanti. Mia mamma è andata a parlare col preside per chiedere se l'avrebbero aiutato a recuperare e finire l'anno bene, lui ha risposto in modo scontroso e sbeffeggiante, ha chiesto delucidazioni riguardo questa "pseudo patologia", sostenendo che mio fratello è furbo e che noi a casa siamo ingenui, chiedendo come mai per un raffreddore e tosse mio fratello resta a casa (nonostante gli abbiamo spiegato più volte che, non potendo assumere altri farmaci perchè non compatibili con la sua terapia, tendiamo a tenerlo a casa quei due giorni in più non mandandolo in giro pieno di catarro), e per finire ha chiesto i referti medici, le foto della colonscopia.. Ma la privacy dove sta? e l'aiuto verso un ragazzo adolescente che affronta questa malattia ormai da 6 anni? Dovrebbero farsi tutti un bel corso di psicologia infantile/adolescenziale.
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05-04-13, 15:16 | #10 |
Reporter
Data registrazione: 22-07-08
Località: Chiaravalle(AN)
Messaggi: 1.137
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Quello che scrivi mi mette una tristezza infinita, così come i messaggi precedenti che non mi era mai capitato di leggere.
E' veramente assurdo che in situazioni simili dirigenti scolastici, professori e insegnanti si dimostrino così cinici. E' vero che molti ci "marciano" ma questi preconcetti, la classica frase "fa il furbo", derivano solo dall'ignoranza intesa come mancanza di conoscenza. Penso che la prima cosa da fare, quando un allievo presenta patologie simili, sia come minimo fare una ricerca per capire di che cosa si tratti e quali sintomi si possano accusare. Chissà, forse sarebbe il primo passo per capire che non si tratta di un semplice mal di pancia. Spero che tuo fratello possa riprendersi presto, recuperare questo anno scolastico e proseguire il suo percorso di studi, magari incontrando docenti e presidi più comprensivi e umani.
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Lety |
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