C'è un periodo, nel corso di queste malattie, soprattutto all'inizio, in cui si ha un rigetto per la dose abnorme di farmaci che ci propinano. Spesso capita dopo che la dose assunta non sortisce gli effetti desiderati. E' una fase delicata della malattia, quella in cui non la si assimila e la si rifiuta con tutte le conseguenze che comporta. E' quella fase di semi depressione che prende, che ci porta anche a cambiare medico pur di andare alla ricerca della cura perfetta, che in effetti non esiste; quella che ci porta a contemplare alternative come l'omeopatia, che in effetti non funziona.
Momenti che ho passato, pensieri che ho avuto, per poi convincermi, per fortuna abbastanza presto, che il mio ge stava facendo tutto quanto in suo potere per mandarmi in remissione con quello che ad oggi la medicina propone.
E' una fase, più comune di quanto non si creda, ma è bene che passi rapidamente; rientra nell'accettazione della malattia. Indispensabile capire che non si può sospendere alcunchè senza rischiare la salute. Forse è la cosa più difficile da capire.
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Andrea
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