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Alimentazione Tutto ciò che riguarda la nostra alimentazione. Anche i peccati di gola. |
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22-04-22, 00:11 | #1 |
Amministratore
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Pane fatto in casa con la "Macchina del Pane".
Da molti anni il pane rappresenta un alimento molto importante della mia dieta, ma devo eliminare gran parte della mollica che complica la digestione ed evitare farine con troppe fibre.
Stanco di questa limitazione e desideroso di sapere cosa mangio da qualche settimana ho iniziato a produrre il pane in casa con l'aiuto di una buona Macchina del Pane. Vi confesso che all'inizio pensavo di aver fatto un acquisto avventato, ma sbagliavo! La Macchina del Pane è il modo più semplice per avvicinarsi nella difficile arte della panificazione. Il segreto è seguire le ricette con attenzione, calcolando con cura le quantità degli ingredienti da utilizzare. Per misurare la quantità delle farine va bene qualsiasi bilancia da cucina, ma pesare le quantità di: lievito, zucchero, sale ed olio quando sono di poche unità o decine di grammi è meglio utilizzare un bilancino di precisione. Fatta questa indispensabile premessa, dedico questo post a chi già produce il proprio pane in casa (con o senza macchina del pane) ed a chi volesse maggiori informazioni sull'argomento. Da qualche settimana sto mangiando il pane che produco. E' gustoso. Mangio tranquillamente anche la mollica e dura molto di più del pane acquistato pronto. Riesco a produrre pane di diverse forme e con lievitazioni diverse per quantità di lievito, durata di lievitazione e tipo di farine utilizzate. Un'ultima cosa... ho scoperto che fare il pane è qualcosa di... spirituale. Fare il pane richiede meditazione e attenzione. Il lievito è vivo e se lo tratti bene ti ripaga con un pane profumato e molto digeribile.
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17-05-22, 19:26 | #2 |
Amministratore
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Ritengo opportuno informarvi che ho dovuto smettere di panificare in casa.
Cosa è successo? E' successo che una delle tante pagnotte fatte da me con tanta attenzione ed ingredienti di ottima qualità, mi ha fatto male. A farmi male è stata una pagnotta rapida, fatta con una rapida lievitazione di 25 gr di lievito di birra. Aveva una bella crostata dorata e croccante ed una bella alveolatura. Purtroppo questo tipo di pane mi ha causato dei lievi indolenzimenti intestinali ed un malessere che è cessato solo dopo aver vomitato. Più della lievitazione sospetto che quel tipo di crosta non fosse compatibile col mio apparato digerente. Naturalmente adesso non mi fido più del pane preparato in casa.
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18-05-22, 07:31 | #3 |
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25g di lievito sono troppi . Meglio ridurlo considerevolmente e allungare i tempi di lievitazione. In questo periodo io uso quella dose per due chili ed oltre di farina.
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Stefania |
18-05-22, 10:54 | #4 |
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La ricetta della pagnotta rapida che mi ha fatto male prevedeva i seguenti ingredienti:
320 g acqua a 30° 25 g lievito di birra fresco 10 g zucchero 500 g farina Manitoba 20 g olio di oliva extravergine 10 g sale Ho seguito la preparazione scrupolosamente, confidando nel fatto che ad un certo punto il calore della cottura avrebbe disattivato il lievito, però anche a me 25 gr di lievito in 500 g di farina, per di più Manitoba che è quella più ricca di amido, sembravano troppi. Non escludo poi che la cottura massima scelta da me per ottenere una maggiore doratura abbia generato una crosta meno digeribile.
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18-05-22, 23:01 | #5 |
Vice Amministratore
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La Manitoba è una farina forte, quindi più ricca di glutine, ma anche in questo caso 25g di lievito sono tanti, non giustificabili neanche dai grassi presenti nella preparazione, che erano davvero minimi. L'unica cosa che potesse giustificare quella quantità di lievito, era la necessità di una lievitazione veloce.
Io non smetterei di panificare solo allungherei i tempi di lievitazione e ridurrei il lievito.
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Stefania |
19-05-22, 00:04 | #6 |
Amministratore
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Ho preso in considerazione di continuare questa piacevolissima esperienza, ma le ricette della macchina del pane, anche se utilizzano pochissimi grammi di lievito e prevedono diverse ore di lievitazione prevedono sempre l'utilizzo della farina Manitoba, in quantità che variano da ricetta a ricetta.
Certo, potrei modificare le ricette, le farine e la quantità di lievito, ma dovrei fare molte prove ed io non amo stare troppo in cucina. Per il momento ho messo da parte la macchina del pane, ma non ho perso interesse per la sana alimentazione. Ero perfettamente consapevole di utilizzare una farina ricca di glutine ed una dose alta di lievito di birra fresco, ma confidavo che il forte calore della cottura disattivasse il lievito come avevo letto da più fonti. Avevo letto che a 45 - 50 gradi avviene l'inattivazione dei lieviti. Non so bene se a farmi male è stato il troppo lievito, la farina o l'eventualità che la crosta del pane avesse sviluppato delle fibre per me indigeste. E' evidente che in fatto di panificazione ho ancora molto da imparare, ma da vecchio malato di Crohn ho ben capito quando è meglio non continuare a stuzzicare il mio apparato digerente. Per il momento preferisco sospendere e cercare un modo di fare il pane più adatto alle mie esigenze di malato di Crohn.
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