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Vivere il Crohn o la Colite Ulcerosa Raccontiamo le nostre storie e i nostri problemi quotidiani. Condividiamo le nostre ansie e le nostre paure, ma anche i nostri successi ed espedienti per vivere meglio la nostra condizione. |
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Strumenti discussione | Modalità visualizzazione |
13-05-08, 16:08 | #11 |
Socio Junior
Data registrazione: 16-02-08
Località: rivarolo canavese, provincia di torino
Messaggi: 40
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Bhè che dire... beato te, io non ho mai avuto un rapporto bello con la mia famiglia, a me il crohn me l'hanno diagnosticato un mese dopo che sono andata a convivere e mia madre si, viene con me a fare le varie visite e colon, però mi dice sempre "sei a casa tua e veditela tu". I genitori del mio ragazzo invece, sono cosi premurosi con me, mi comprano i cibi alternativi a quelli che non posso mangiare, si preoccupano.
Per finire il mio ragazzo che non fa altro che dirmi che sto sempre male, ma a volte capisce il dolore che ho ed è premuroso! |
15-05-08, 21:25 | #12 |
Occasionale
Data registrazione: 09-02-07
Località: lipari
Messaggi: 3
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I miei genitori sono stati molto premurosi nei miei confronti, quasi soffocanti credo.
Il loro dolore andava oltre al mio e questo per molti anni mi ha condizionato, anche perchè tutto doveva essere come dicevano loro, ero tenuta in una bolla di vetro fino a quando, non ho deciso di andare via di casa. I primi periodi sono stati duri ma adesso tutto va meglio io ho la mia vita e loro ne fanno parte, senza per forza dover decidere per me, capiscono, mi stanno vicino, ci sono sempre ma sono io adesso a decidere per me. |
10-07-08, 08:43 | #13 |
Reporter
Data registrazione: 02-04-08
Messaggi: 211
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Vade retro. Soprattutto i genitori. Restano fermi alla fase di rifiuto, sviluppando, nel tempo, comportamenti ambivalenti che li rendono o soffocantemente apprensivi, o paradossalmente superficiali. Nel caso di mia madre addirittura le due fasi si alternano senza alcuna ragione apparente. Non è che non li ami, però tendo a tenerli fuori il più possibile dalla mia vita in generale e dalle problematiche del mio mc in particolare.
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15-03-09, 20:39 | #14 |
Tutor
Data registrazione: 11-03-09
Località: Novara - Piemonte
Messaggi: 389
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Chi come me non parla molto con i propri familiari della propria malattia per non farli soffrire, è molto utile potersi sfogare con una persona che comunque non avrà mai niente a che fare con la propria vita, ma soprattutto che rimarrà solida qualsiasi cosa voi le raccontiate.
Voi che tipo di rapporto avete da questo punto di vista con la vostra famiglia? Io sinceramente ho serie difficoltà a raccontare ai miei genitori delle mie ricadute e dei miei sintomi, perchè poi dovrei gestire pure le loro ansie oltre alle mie. |
16-03-09, 10:23 | #15 |
Socio ◊◊◊◊
Data registrazione: 16-01-08
Messaggi: 413
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Anche io non parlo molto a casa della mia malattia.
E' stato difficile all'inizio far capire di cosa si trattava. Diciamo che nei periodi più duri mi sfogo molto con mia madre, anche se credo che entrambi i miei genitori stanno sofffrendo molto per me in silenzio e mi tengono d'occhio cercando di non farsi accorgere. Per un genitore un figlio sofferente è il dispiacere più grande. |
16-03-09, 10:47 | #16 |
Reporter
Data registrazione: 22-07-08
Località: Chiaravalle(AN)
Messaggi: 1.137
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Con mia madre parlo tranquillamente di come sto, ovviamente si preoccupa quando sto male ma riesco a tenere a bada la sua ansia, visto che sono sposata e non abito con lei. L'unico problema è che lei vorrebbe che mi curassi con sedute di reiki e medicine omeopatiche, due soluzioni che decisamente non condivido!
Mio padre invece è molto schivo, se sto male ha qualche parola di conforto ma niente di più. Sicuramente gli dispiacerà quando sto male ma non lo dà a vedere. Comunque la mia salvezza è stato mio marito, non so come avrei fatto senza di lui! |
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