Il mondo del lavoro - Pagina 2

ettav · 23-04-16, 09:15

Immaginavo una risposta così ma volevo sentirla. Cosa può succedermi? Mi licenziano? Io sono una miniera d'oro per la mia azienda. Faccio il lavoro di 3 persone, mi porto il pc a casa e nel mio tempo libero lavoro. Male che vada potrei ottenere la riduzione del carico di lavoro, no?
Oppure dici che considerando che la malattia è invalidante, potrebbero fermare del tutto la mia crescita professionale. Peccato che non esista questa crescita. Io dovrei essere un quadro da anni per quello che faccio ma essendo una donna, sono un'impiegata e spesso mi è stato detto che sono uguale a tutte le altre nonostante le mie mansioni siano completamente diverse.
Io voglio ottenere un ufficio da sola per poter ottimizzare il mio tempo e non portare più il pc a casa, mentre adesso in ufficio con le colleghe perdo tantissimo tempo perché devo supportarle nel lavoro.
Non ho speranza quindi?

**PierPaolo** · 23-04-16, 23:30

Io consiglio sempre di essere riservati col datore di lavoro e con i colleghi riguardo il vostro stato di salute, ma solo voi potete decidere se correre qualche rischio ed esporvi.

Luisa76 · 26-04-16, 15:17

Secondo me dipende dall'ambiente in cui lavori, i miei colleghi e il mio capo hanno saputo subito di cosa mi ero ammalata e da loro ho sempre ricevuto sostegno e comprensione. Solo tu puoi valutare cosa è meglio fare... di sicuro al primo posto devi mettere te e la tua salute, quindi, visto che la mole di lavoro è tanta e dall'azienda non ricevi nulla di più, fatti diminuire le responsabilità e ci guadagnerai in salute.

Roby82 · 28-04-16, 16:16

Io sono stata ricoverata in ospedale quando ho scoperto di essere malata di rcu e sono stata assente dal lavoro per quasi 3 mesi.
Al ritorno tutti gentili e carini, sanno che non sto a casa per niente e quando mi assento si preoccupano. Se uno sa fare il suo lavoro e fa il proprio non vedo perchè dovrebbe essere discriminato. Mi è appena successo di essere in malattia e per correttezza avviso colleghe e capi delle mia assenze sapendo che non "guarisco" in un paio di giorni.
Per il momento mai avuto nessuno problema fai che lavoro in questa azienda da 15 anni e sono malata da 9.

ettav · 28-04-16, 18:25

Non mi sento pronta per questo: meno responsabilità per me significa perdere una parte importante della mia vita ed abbassare la testa dicendo malattia hai vinto tu.
Io metto molta passione nel mio lavoro e voglio crescere professionalmente anche valutando altre offerte di lavoro... Ma non voglio essere messa in disparte perché comunque non sono affidabile al 100%.
Per questo dopo aver riflettuto tanto ho deciso di non dire nulla.

Luisa76 · 02-05-16, 09:59

Posso capire, anche se per me ci sono cose ben più importanti del lavoro, tra cui appunto la salute. L'importante è che lo stress e la pressione non ti porti a continue recidive... questo puoi valutarlo solo tu.

sl1973 · 11-05-16, 22:17

Ciao,
racconto in breve la mia situazione lavorativa dopo un'ileostomia definitiva.
Sono tornato a lavoro dopo due mesi e mezzo dall'intervento, la situazione è nettamente migliorata rispetto a prima, svuoto la sacca 3-4 volte nell'arco di 9 ore, decido io e non il crohn quando andare in bagno, sono ingrassato 15 kg, non ho più dolori e perdite, non sono più fiacco e stanco. Svolgo una mansione meno operativa rispetto a prima... comunque lavoro in una azienda metalmeccanica come tecnico di produzione, per cui lavoro prevalentemente manuale, in otto ore sto seduto davanti al pc al massimo un'ora.

Per quanto riguarda i permessi per andare a far visite esiste la legge 104-92 che prevede 3 giorni al mese non scalate dalle ferie. Si può anche far domanda per l'assegno di invalidità.

Posso concludere che grazie alla stomia ho ricominciato non solo a lavorare ma soprattutto a VIVERE.

Per cui non abbiate paura... io ne avevo tanta.

Per qualsiasi cosa contattatemi
Ciaoo
Sal.

23-04-16, 23:30	#12
PierPaolo Amministratore Data registrazione: 20-07-05 Località: Sardegna Messaggi: 3.195	Io consiglio sempre di essere riservati col datore di lavoro e con i colleghi riguardo il vostro stato di salute, ma solo voi potete decidere se correre qualche rischio ed esporvi. __________________

11-05-16, 22:17	#17
sl1973 Occasionale Data registrazione: 22-04-15 Messaggi: 12	stomia Ciao, racconto in breve la mia situazione lavorativa dopo un'ileostomia definitiva. Sono tornato a lavoro dopo due mesi e mezzo dall'intervento, la situazione è nettamente migliorata rispetto a prima, svuoto la sacca 3-4 volte nell'arco di 9 ore, decido io e non il crohn quando andare in bagno, sono ingrassato 15 kg, non ho più dolori e perdite, non sono più fiacco e stanco. Svolgo una mansione meno operativa rispetto a prima... comunque lavoro in una azienda metalmeccanica come tecnico di produzione, per cui lavoro prevalentemente manuale, in otto ore sto seduto davanti al pc al massimo un'ora. Per quanto riguarda i permessi per andare a far visite esiste la legge 104-92 che prevede 3 giorni al mese non scalate dalle ferie. Si può anche far domanda per l'assegno di invalidità. Posso concludere che grazie alla stomia ho ricominciato non solo a lavorare ma soprattutto a VIVERE. Per cui non abbiate paura... io ne avevo tanta. Per qualsiasi cosa contattatemi Ciaoo Sal.

23-04-16, 09:15	#11
ettav Occasionale Data registrazione: 29-02-16 Messaggi: 19	Immaginavo una risposta così ma volevo sentirla. Cosa può succedermi? Mi licenziano? Io sono una miniera d'oro per la mia azienda. Faccio il lavoro di 3 persone, mi porto il pc a casa e nel mio tempo libero lavoro. Male che vada potrei ottenere la riduzione del carico di lavoro, no? Oppure dici che considerando che la malattia è invalidante, potrebbero fermare del tutto la mia crescita professionale. Peccato che non esista questa crescita. Io dovrei essere un quadro da anni per quello che faccio ma essendo una donna, sono un'impiegata e spesso mi è stato detto che sono uguale a tutte le altre nonostante le mie mansioni siano completamente diverse. Io voglio ottenere un ufficio da sola per poter ottimizzare il mio tempo e non portare più il pc a casa, mentre adesso in ufficio con le colleghe perdo tantissimo tempo perché devo supportarle nel lavoro. Non ho speranza quindi?

26-04-16, 15:17	#13
Luisa76 Reporter Data registrazione: 08-04-15 Località: Provincia di Milano Messaggi: 331	Secondo me dipende dall'ambiente in cui lavori, i miei colleghi e il mio capo hanno saputo subito di cosa mi ero ammalata e da loro ho sempre ricevuto sostegno e comprensione. Solo tu puoi valutare cosa è meglio fare... di sicuro al primo posto devi mettere te e la tua salute, quindi, visto che la mole di lavoro è tanta e dall'azienda non ricevi nulla di più, fatti diminuire le responsabilità e ci guadagnerai in salute.

28-04-16, 16:16	#14
Roby82 Socio ◊ Data registrazione: 30-03-15 Messaggi: 112	Io sono stata ricoverata in ospedale quando ho scoperto di essere malata di rcu e sono stata assente dal lavoro per quasi 3 mesi. Al ritorno tutti gentili e carini, sanno che non sto a casa per niente e quando mi assento si preoccupano. Se uno sa fare il suo lavoro e fa il proprio non vedo perchè dovrebbe essere discriminato. Mi è appena successo di essere in malattia e per correttezza avviso colleghe e capi delle mia assenze sapendo che non "guarisco" in un paio di giorni. Per il momento mai avuto nessuno problema fai che lavoro in questa azienda da 15 anni e sono malata da 9.

28-04-16, 18:25	#15
ettav Occasionale Data registrazione: 29-02-16 Messaggi: 19	Non mi sento pronta per questo: meno responsabilità per me significa perdere una parte importante della mia vita ed abbassare la testa dicendo malattia hai vinto tu. Io metto molta passione nel mio lavoro e voglio crescere professionalmente anche valutando altre offerte di lavoro... Ma non voglio essere messa in disparte perché comunque non sono affidabile al 100%. Per questo dopo aver riflettuto tanto ho deciso di non dire nulla.

02-05-16, 09:59	#16
Luisa76 Reporter Data registrazione: 08-04-15 Località: Provincia di Milano Messaggi: 331	Posso capire, anche se per me ci sono cose ben più importanti del lavoro, tra cui appunto la salute. L'importante è che lo stress e la pressione non ti porti a continue recidive... questo puoi valutarlo solo tu.