Crohn Club Forum

SI INFORMANO ISCRITTI E VISITATORI CHE DAL 20 LUGLIO 2025 IL CROHN CLUB FORUM CHIUDERA’.

.. ... ... Il CrohnClub Forum è online dal 20 luglio 2005, ma tutto ha un inizio ed una fine ed è quasi giunto il momento di prepararsi alla chiusura del nostro CLUB. 
 In una apposita discussione pubblica esamineremo i motivi della chiusura, ricorderemo quanto fatto in questi venti anni di attività e ci scambieremo saluti e abbracci… in un lungo saluto che durerà un anno, sino al ventesimo Compleanno del nostro FORUM.

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Terapie e rimedi Sezione per discutere e confrontare le terapie della medicina/chirurgia ufficiale o eventuali rimedi alternativi.

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Vecchio 17-02-06, 11:20   #11
roberta
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naturalmente come dice aldo se ti vuoi rilassare è bene che dopo due tre boccate vai a dormire..........altrimenti la fame chimica prenderebbe il sopravvento e non so più sino a che punto possa essere positiva la cosa.......ma tutto ciò è illegale anche se.......
penso cmq che sia un argomento troppo delicato da affrontare e non vorrei infastidire nessuno quindi............................................ ..
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Vecchio 17-02-06, 11:42   #12
chpaper
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buon giorno Robeta.
io credo che ogni argomento sia da trattare è importante che ciascuno esprima le proprie idee e racconti le proprie esperienze. nn mi infastidisce per nulla parlare di certe cose anzi esporre le proprie idee su un argomento lo trovo molto interessate.....
ciao chpapera
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Vecchio 17-02-06, 11:43   #13
Francesco_to
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La cannabis viene somministrata ai malati terminali di cancro, come antidolorifico e in malati aventi altre patologie particolarmente dolorose.....
posto un articolo tratto dal " messagero veneto".

Le decisioni assunte dal consiglio regionale della Lombardia sulla sperimentazione clinica controllata per l'uso terapeutico della cannabis (e suoi derivati naturali e sintetici) e la sentenza del magistrato veneto Barbara Bortot, che ha obbligato l'Asl di San Donà di Piave a somministrare la cannabis sativa a una donna affetta da un tumore al polmone in fase terminale, hanno riacceso un dibattito a tutto campo. Dibattito dove emerge che il nostro paese è fermo rispetto ad altri che l'hanno già affrontato adottando misure legislative conseguenti. Negli Usa l'uso terapeutico dei derivati naturali o sintetici della cannabis è ammesso in 22 stati americani per specifiche e particolari forme di gravi malattie. Analoga posizione è stata ammessa da Canada, Gran Bretagna, Svizzera,Olanda, Israele, Germania mentre in Australia si ammette l'uso compassionevole della cannabis grezza.

E in Italia? Si è indietro rispetto a questi paesi perché l'utilizzo di farmaci a base di cannabis è praticamente inesistente, forse anche per le implicazioni pratiche e legali implicite nella commercializzazione in farmacia di una sostanza il cui uso è, di fatto, proibito dalla legge che considera la cannabis una droga illegale. Ma emerge anche un altro recente aspetto del pensiero degli italiani sull'argomento, del quale, difficilmente, non si potrà tenere conto. Infatti, in tre diversi e autorevoli sondaggi, rispettivamente di Farmacoeconomia, Datamedia e Corriere della Sera, alla domanda: «l'uso terapeutico della cannabis è lecito?», l'11% ha risposto l'illiceità, il 6%, è d'accordo ma con l'accortezza di non confondere farmacopea con legalizzazione; il 22% è d'accordo in ogni caso.

La percentuale di favorevoli aumenta (Datamedia) al 74%, mentre i contrari e coloro che non sanno si attestano rispettivamente al 18,5% e al 7,5% del campione intervistato. La percentuale dei favorevoli, rilevata sul sito del Corriere della Sera, diventa ancor più alta (90%). Cerchiamo di capire dal punto di vista scientifico cos'è la cannabis sativa, varietà indica (che conosciamo con il nome di marijuana e hascisc, ganja, pot, kif, hemp e almeno altri trecento nomi diversi), e quali i suoi reali o potenziali effetti terapeutici sull'uomo, precisando che tutte le "droghe" sono, per definizione, sostanze farmacologicamente attive, e la maggior parte di esse è stata usata, prima di tutto, come farmaci.

La cannabis sativa, comunemente detta canapa indiana è coltivata da secoli anche per produrre tessuti, medicine, carta, combustibile vegetale, alimenti, materiali per l'edilizia, plastica ecologica, cosmetici e altro ancora è, in realtà, una delle più antiche piante psicoattive conosciute dall'umanità, lodata e maledetta dai tempi antichi, come capace di facilitare la meditazione o di spingere all'assassinio, eventi entrambi possibili per le proprietà allucinogene dovute al contenuto in delta-9- tetraidrocannabinolo (delta-9-Thc), il più potente tra gli oltre 60 principi attivi presenti nella cannabis, isolato e sintetizzato, nel 1966, da un gruppo di ricercatori israeliani. Nel 1988 sono stati scoperti recettori specifici per il Thc e nel 1992 un agonista specifico denominato anandamide (che in sanscrito significa felicità, beatitudine) che ha una localizzazione compatibile con le funzioni cognitive, motorie e con la regolazione dell'appetito. I benefici terapeutici osservati della marijuana nella forma naturale e nei derivati chimici, i cannabinoidi, sono svariati: la letteratura scientifica elenca 30 patologie in cui il suo uso è indicato e, recentemente, il suo possibile impiego in medicina è stato al centro di due studi pubblicati sulla rivista scientifica British medical journal. Quali le conclusioni ?

L'efficacia del delta-9-Thc e di un suo derivato sintetico, il nabilone, nei casi di nausea e vomito secondari a chemioterapia antitumorale è stata dimostrata in vari studi clinici controllati in doppio cieco dove i cannabinoidi risultavano più efficaci delle terapie tradizionali. A seguito di tali indiscutibili evidenze il nabilone è stato ufficialmente registrato per tale uso in Gran Bretagna. Uno studio pilota ha inoltre dimostrato che il delta-8-Thc, un cannabinoide non psicotropo, privo cioè di effetti sul sistema nervoso, ha promettenti proprietà antiematiche nei bambini ammalati di leucemia. Per quanto riguarda invece la terapia del dolore tumore-correlato e in quello post-chirurgico, l'efficacia terapeutica dei cannabinoidi sembrerebbe scarsa, per cui si sconsiglia l'uso, mentre nel trattamento del dolore di origine neuropatica e in quello legato a fenomeni di spasticità muscolare (sclerosi multipla, lesioni midollari, etc) le evidenze concordano nel suggerire un possibile ruolo terapeutico di tali sostanze. Altri impieghi terapeutici. Trattamento sintomatico dei disturbi correlati all'Aids. L'efficacia nella stimolazione dell'appetito dimostrato dal dronabinol in questi pazienti in studi clinici controllati in doppio cieco ha convinto la esigente American food and drug administration a registrare il farmaco per questa utilizzazione alla stregua di un farmaco antianoressizzante, atto a combattere la nausea e la perdita di peso non solo nei pazienti affetti da tumore ma anche nei pazienti affetti da Aids in prolungatissima terapia antibiotica.

Glaucoma. Nei malati di glaucoma, malattia caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare che può condurre alla cecità, ci sono numerose evidenze che il delta-9-Thc possa ridurre la pressione intraoculare. Grande attenzione viene dedicata negli ultimi tempi anche alle proprietà neuroprotettive dei cannabinoidi che in un recente studio si sono dimostrati in grado di neutralizzare le sostanze ossidanti nocive che si sviluppano, a livello cerebrale, in corso di trauma cranico o ictus. Questi risultati, ottenuti in laboratorio, hanno avuto una prima conferma nell'uomo, in uno studio clinico compiuto in Israele su pazienti con trauma cranico: l'impiego del dexanabinol, un cannabinoide non-psicotropo, ha dato ottimi risultati. Sono in corso studi che riguardano le patologie neurodegenerative , tra cui il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson o la corea di Huntington, per le quali si attendono i risultati delle numerose ricerche in corso.

Un ulteriore potenziale campo di utilizzo potrebbe infine essere quello della terapia dei tumori. Alla recente dimostrazione dell'efficacia dell'anandamide nell'inibire la proliferazione del tumore della mammella, opera di un gruppo di ricercatori italiani dell'Istituto per la chimica di molecole di interesse biologico e dell'Istituto di cibernetica del Cnr, si è aggiunta, qualche mese fa, la segnalazione di alcuni ricercatori spagnoli dell'università di Madrid che hanno evidenziato che il delta-9-Thc è in grado di produrre la morte delle cellule dei gliomi cerebrali, risparmiando le cellule sane che circondano il tumore. In entrambi i casi si tratta di dati ottenuti "in vitro", ma che aprono la strada a interessanti filoni di ricerca per possibili impieghi terapeutici nell'uomo. Se allo stato delle conoscenze scientifiche esistono prove (seppur suscettibili di ulteriori approfondimenti) che i derivati naturali o sintetici della cannabis, in virtù delle loro proprietà farmacologiche, hanno un reale ruolo nel trattamento di alcune gravi forme di malattie, rimane per lo meno poco comprensibile la controversia in atto nel valutare la cannabis come farmaco e non già come sostanza psicoattiva, ossia una droga.


Le conoscenze su queste sostanze naturali e sui loro meccanismi d'azione progrediscono di pari passo con l'individuazione di nuovi potenziali campi di utilizzo terapeutico, facendoci scoprire, probabilmente, che non è solo un demone, un mito, un simbolo trasgressivo ma, forse, un'ulteriore possibilità offerta a malati che soffrono di gravi malattie e che, dal punto di vista etico e della dignità umana, hanno il diritto di curarsi con i farmaci meno tossici e più efficaci disponibili, senza rischiare d'incorrere in procedimenti penali lesivi della propria dignità. D'altra parte, pur riconoscendo che la pretesa, netta disgiunzione fra uso "medico" e "non medico", costituisce un'anomalia evidente e di grave intralcio a qualunque approccio terapeutico, in vari paesi la comunità scientifica ha comunque deciso, data l'urgenza del problema, di procedere per quanto possibile, pur in regime proibizionista, a sperimentazioni cliniche con la cannabis. Potrà anche essere vero che forse non abbiamo prove definitive, ma se questa sostanza non provoca danno e non è pericolosa, perché non approvarne l'uso terapeutico? Ma per far questo non bisognerebbe rivolgersi agli interessi politici del momento, ma alla comunità scientifica, che dovrebbe testarla alla stregua delle altre sostanze euforizzanti e stimolanti (cocaina, morfina, alcol, anfetamine, nicotina, ecc) senza pregiudizi o atteggiamenti libertini... in ogni caso credo che non sia il modo migliore di curare un MDC, anche perchè questa nn è una cura, ma solo un mezzo per " mascherare i sintomi..."
Francesco_to non è connesso   Rispondi citando
Vecchio 17-02-06, 12:05   #14
chpaper
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sono daccordo con l'ultima affermazione di Francesco
noi dobbiamo curarci nn solo calmare il dolore....
vi racconto la mia esperienza

dopo continue coliche dolori intestinali hanno iniziato a curarmi con gli spicofarmaci es. debrium che stronca la gente insomma la fa dormire....l'ho assunto per una volta nn sono riuscita ad alzarmi dal letto senza forze avevo solo sonno è stato orrendo....
ma io nn volendo dormire tutto il giorno avendo altre cose da fare mi sono rifiutata di riprenderlo..... per cui abbiamo cambiato cura.....
con debritat e fermenti lattici.... a Natale sono stata dinuvo male mi hanno prescritto del lexil altro psicofarmaco lo preso una volta ed ero rincretinita in più continuavano le coliche.... mi sono arrabbiata nn poco
ho cambiato medico.... gli ho detto che volevo essere curata e che nn volevo dormire per cui mi ha cambiato la cura (ovvero quella odierna entocir e pentacol 800) sto meglio senza psicofarmaci. se proprio mi sento ansiosa prendo 10 gocce di lexotan la sera
un bacione a tutti :D
chpaperella
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Vecchio 17-02-06, 12:35   #15
roberta
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sono veramente contenta di avere anche il vosro parere , personalmente io ogni giorno nel mio lavoro incontro gente che soffre e forse anche il doppio di noi , ed è per questo che io non mi reputo una persona ammalata , anche se purtroppo il crohn non è l'unico mio problema di salute , anzi è proprio l'ultimo dei miei pensieri , ma ritornando al discorso di prima , a volte anche per avere un solo istante di serenità si è disposti a tutto , e , anche se eticamente non è la cosa più giusta ,nessuno , nè io , nè unmedico , nè altri possono permettersi il lusso di dire è giusto o sbagliato , il dolore così come la cura è di chi lo vive nell'anime e nella mente
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Vecchio 17-02-06, 12:52   #16
Francesco_to
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Rispetto il tuo pensiero, ci mancherebbe, però proviamo per un attimo a tornare ad essere realisti e a pensare solo ed esclusivamente al MDC. Credo che l'esperienza che hai avuto con i dottori che ti hanno curato , sia stata per te tramautizzante, in quanto, leggendo i tuoi vari post, mi sono reso conto di una certa superficialità ( da parte loro , sia chiaro ) e la grande mancanza di "umanità". Però, il morbetto c'e' sempre, e deve essere tenuto sotto controllo. Se lo si cura da subito, si riesce a bloccare la malattia solo con farmaci, se invece la cosa si lascia degenerare,( vedi il mio caso) si arriva a subire un intervento devastante. Anche se noi nn ci accorgiamo di nulla, e ci sembra di stare bene, il nostro " amico", continua la sua opera di distruzione..... senza tanti complimenti....... :shock:
Non era mia intenzione farti la paternale, ma ho solo espresso il mio punto di vista.......ciao :)
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Vecchio 17-02-06, 12:55   #17
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Concordo in pieno con Francesco...e scusa anche da parte mia se ti ho fatto pensare ad una mia paternale nei tuoi confronti...non era mia intenzione ma solo un parere... :wink:
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Vecchio 17-02-06, 20:47   #18
globe0
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salve salve

spero di nn venire incarcerato domani per aver detto questo.
io la "cannabis" e i suoi derivati la conosco molto bene,ne faccio uso da quando avevo 16 anni(NN DICO SIA GIUSTO ASSOLUTAMENTE),adesso ne ho 26.La DIPENDENZA nn so cosa sia,fidatevi di me,le sigarette danno molta piu dipendenza delle canne.Vi posso garantire che sono,o almeno mi ritengo una persona normalissima,e che di sicuro nn sta tutto il giorno rintronato anzi!
mi hanno riscontrato il mdc circa due anni fa,da allora,a parte i primi mesi in cui nn ne volevo sapere,mi sono affidato strettamente ai medici,assumendo quello che mi dicevano di assumere,anche perche I MEDICI SONO LORO,i risultati purtroppo sono stati deludenti,pero si continua con altre terapie,e si prova naturalmente.
pero quando potevo,una canna me la facevo,e vi posso assicurare che ne giovo molto,sia a livello di dolori fisici che a livello di stress mentale.
insomma io francamente sono contento e i medici nn hanno nulla da ridire.
naturalmente io consiglio di nn farne uso nel periodo magari in cui si assume cortisone,pero nn lo vedo come problema.
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Vecchio 17-02-06, 22:37   #19
globe0
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Ha inizio circa nel 6000 a.C. la coltivazione e l'utilizzo della Cannabis. Utilizzata per moltissimi secoli da moltissime popolazioni. Nel 3000 a.C. venne eletta in Cina "Erba superiore".
Sebbene la Marijuana non sia inoffensiva, è talmente meno dannosa dell'alcool o del tabacco che il solo modo ragionevole di gestirla è renderla legalmente disponibile in un sistema controllato. Il tabacco per esempio costa agli Stati Uniti circa 425.000 vittime ogni anno; l'alcool, forse da 100.000 a 150.000 vite, per non parlare di tutti gli altri problemi causati dal suo utilizzo. Con la Cannabis non c'è mai stato un singolo caso di morte documentata dovuta al suo utilizzo.
La Cannabis era una droga molto utilizzata sino al 1941, quando venne tolta dalla farmacopea americana. Questo avvenne dopo il passaggio della prima delle draconiane leggi statunitensi anti-marijuana nel 1937, la Marijuana Tax Act.
Alcuni anni fa fu scoperto dal Dott. Solomon Snyder che ci sono oppiodi endogeni; sarebbe a dire, sostanze come l'oppio che noi produciamo nei nostri organismi. In seguito sono stati scoperti tali recettori nei nostri cervelli. Se il cervello produce le proprie sostanze di tipo cannabinoide, non ha molto senso che produca una sostanza che andrebbe a danneggiarlo.
Il FBN (Federal Bureau of Narcotics) venne organizzato nel 1930 da un uomo di nome Anslinger. Questi intraprese quella che chiamò una "grande campagna educativa", che in realtà risultò essere una grande campagna di disinformazione. La Partnership for a Drug Free America ha un budget di circa un 1.000.000 $ al giorno. Un sacco di quel denaro giunge da compagnie farmaceutiche e distillerie. Queste infatti hanno qualcosa da perdere per ovvi ragioni. Immaginate un paziente che richiede chemioterapia contro un tumore. Ora può assumere il migliore dei farmaci anti-nausea, che sarebbe l'ondansetron. Pagherebbe circa 35/40 $ per ogni pillola da 8mmg. O può fumare metà di una sigaretta alla marijuana e ricavare sollievo dalla nausea.
Tuttora la disinformazione dei dottori è molto elevata, questo perché i medici acquisiscono la loro educazione sulle droghe dalle compagnie farmaceutiche o dai rappresentanti delle stesse che vanno in giro presso gli ambulatori dei medici, come pure da articoli di giornali, pubblicità e campagne promozionali di queste compagnie. Non c'è compagnia farmaceutica interessata alla Cannabis.
Proprietà terapeutiche:
- Antinausea e vomito.
- Abbassa la pressione arteriosa.
- Spasmi muscolari.
- Dolori cronici: usata da moltissimo tempo.
- Mal di testa ed emicrania:
- Rinforza il sistema immunitario:
- Dilata i bronchi polmonari: (asma)
- Epilessia: (disturbo trattato per secoli)
- Glaucoma.

Articolo tratto da NEXUS NEW TIME edizione italiana n°8

Insabbiato rapporto favorevole sulla Cannabis:
Ufficiali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) a Ginevra hanno soppresso la pubblicazione di un rapporto politicamente delicato che conferma quello che gli hippy americani attempati sapevano da decenni: la cannabis è più sicura dell'alcool o del tabacco.
Secondo un rapporto che è trapelato alla rivista New Scientist, le analisi concludono non solo che la quantità di cannabis fumata in tutto il mondo faccia meno danni alla salute pubblica di alcool e sigarette, ma che questo rimarrebbe vero anche se la gente ne consumasse nella stessa quantità di sostanze legali. Il rapporto sarebbe stato il primo della WHO sulla cannabis in 15 anni ed era molto atteso dai dottori e dagli specialisti in abuso di stupefacenti. Comunque, venne affossato all'ultimo minuto in seguito ad una lunga e intensa disputa tra ufficiali della WHO, gli esperti della cannabis che hanno redatto il rapporto, ed un gruppo di consiglieri esterni ritenuti essere dell'Istituto Nazionale statunitense sull'Abuso di Droga e del Programma Internazionale di Controllo della Droga delle Nazioni Unite.
Secondo un membro del gruppo di esperti che lo hanno redatto, i consiglieri temevano che il rapporto sarebbe stato utilizzato dai gruppi a favore della legalizzazione della marijuana.

Articolo tratto da: New Scientist

Il THC, il CBD (rilassante a livello psichico) e il CBN (efficace sulla muscolatura), coadiuvati dagli altri 64 cannabinoidi, sono in grado di alleviare le sofferenze inferte da alcune patologie e in alcuni casi stabilizzarle o addirittura portare il paziente alla totale guarigione.


SCUSATE SE MI SONO PERMESSO DI RIPORTARE QUALCOSINA,CHE CMQ è MOLTO STRIMIMZITA A LIVELLO DI INFORMAZIONE,PERO PUO SERVIRE.SPERO CHE SE NE DISCUTA UN PO DI QUESTO ARGOMENTO,PERCHE NE HA BISOGNO.UN SALUTO A TUTTI.
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Vecchio 17-02-06, 23:27   #20
PierPaolo
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Senza entrare nel merito della presunta innoquità della Cannabis, che comunque è illegale, vorrei fare alcune considerazioni.

Nel Crohn e nella RCU le manifestazioni di nausa, vomito e dolore sono degli importanti segnali che il nostro organismo ci manda per segnalare che qualcosa non va. Possono ad esempio essere i sintomi di una sub-occlusione.
Sedare queste manifestazioni equivale a non voler affrontare il problema, col rischio di finire in ospedale in condizioni veramente gravi.


Evitiamo il copia-incolla di articoli.
Spesso portano la discussione off-topic.
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