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Utenti In Attesa di Diagnosi Sezione destinata a raccogliere presentazioni, interventi e discussioni aperte da chi è in attesa di diagnosi.

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Vecchio 31-03-18, 14:18   #1
Rebecca
Occasionale
 
Data registrazione: 31-03-18
Messaggi: 1
Predefinito Ciao a tutti

Ciao a tutti, mi chiamo Rebecca e ho compiuto 21 anni due settimane fa proprio tra i primi sintomi.
Sono ancora in attesa di una diagnosi, o meglio, sono in attesa, per non dire panico/ansia, per la mia prima colonscopia...

Tutto è iniziato il 14 gennaio (da premettere che ho sempre sofferto di colon irritabile), ho una relazione malata con un narcisista, dopo una brutta lite ho cominciato ad avere i soliti disturbi da colon irritato, le liti non sono mai finite e a queste si sono aggiunte delusioni, brutte scoperte ed io anziché migliorare, peggioravo giorno dopo giorno pensando la causa fosse lo stress.

I dolori e i sintomi non sono i soliti che ho già provato negli anni precedenti e si prolungano troppo, non è mai successo! A questo punto decido di andare dal medico curante che mi prescrive un'antispastico da prendere al momento del bisogno e che mi consiglia di migliorare la mia alimentazione (non nego di aver strafatto con il cibo, lavoro in un bar), mi consiglia di abolire i latticini per una presunta intolleranza.

Nei giorni seguenti, le pillole che dovrebbero servire a placare il dolore non hanno alcun effetto e decido di affidarmi ad una nutrizionista per perdere peso (5kg) e approfittarne per seguire una dieta equilibrata e migliorare così, la mia salute.
Lei mi ascolta e in base ai miei vari disturbi e gusti, mi scrive una dieta povera quantitativamente. Perdo peso, ma la mia salute non migliora ed io muoio di fame, decido perciò di abbandonarla, (pensavo di non riuscire a guarire, il dottore mi diceva che non ne sarei mai uscita se non mi fossi calmata, se non avessi smesso di fare bili e che se avessi continuato a stressarmi mi sarei imbottita di pasticche solo per andarmi a coricare, che non avrebbero fatto nulla).

Ricomincio a mangiare schifezze, ma le mie condizioni restano stabili, non peggiorano e di certo non migliorano. Tutto fino a quando mangiai per giorni consecutivi verdura, anche elaborata. Pasta piselli e carciofi e infine la mia condanna, broccoli arriminati (broccoli, formaggio, uva passa, pinoli), insomma verdure che la nutrizionista mi disse di inserire lentamente nella dieta per verificarne la mia tolleranza, io le mangiai senza crearmi troppi scrupoli, non mutava i miei dolori il cioccolato, figuriamoci cosa avrebbero potuto fare le verdure, secondo me.

Eccomi dunque il giorno dopo al pronto soccorso, sintomi mai visti prima, più di 10 scariche di diarrea che si mutano subito dopo in stitichezza, coliche terribili, notti insonni passate al gabinetto, presunta febbre, nausea (che poi diventerà vomito). Dolore alla palpazione, decidono di farmi l'esplorazione rettale non trovano né muco, né feci, è pulito. Capiscono solo guardandomi in faccia che fumo, che sono anemica e in più io riferisco di essere portatrice sana di talassemia. Mi scrivono una serie di esami, pensano sia celiachia (cosa che il mio medico curante esclude, dice "deve averla almeno un cugino, un parente, anche lontanissimo"), faccio solo emocromo, VES, PCR.

Questi ultimi con valori di 100 e per concludere in bellezza 15000 globuli bianchi. Infezione intestinale. Il mio medico decide di prescrivere un antibiotico molto forte che già dopo tre giorni mi fa stare meglio, placa la diarrea, le coliche e il vomito. Ha voluto rivedermi ieri mattina, gli ho portato l'esito dell'esame della calprotectina, risultato positivo >60.

Ed ecco infine la mia presunta diagnosi, che lui spera di sbagliare, che non mi augura, ma di cui sembra sicuro al 100%... MORBO DI CROHN, mi ha preparata a ciò che mi aspetterà, cicli di cortisone, malattia senza cura con cui dovrò combattere tutta la vita, ma la cosa che mi ha fatto male in questi due giorni è che nessuno è in grado di dirmi cosa mangiare. So che dovrei testarli io stessa, ma leggo chi dice di eliminare del tutto il glutine, perché il crohn ha questa intolleranza in comune con la celiachia, di eliminare tutti i latticini.

Praticamente di nutrirsi esclusivamente di proteine (escluso il maiale e gli insaccati), quelle tollerate dal soggetto ovviamente, poche verdure per evitare l'infiammazione, insomma farsi venire una bella insufficienza renale. Non so cosa mangiare, come mangiare, non so niente, l'antibiotico mi rende nervosa e da quando il dottore ha dato per certo che si tratta di crohn senza che io abbia ancora fatto la colonscopia, mi sento proprio morire, non so come affronteró tutto, quando finirà la fase acuta e potrò tornare a lavorare.

Scusate se mi sono dilungata ma mi piacerebbe sapere come l'avete presa voi. E come la state affrontando tutt'oggi.
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