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Utenti NON Malati di MICI Sezione destinata a raccogliere presentazioni, interventi e discussioni aperte da NON Malati di M.I.C.I. (genitori, parenti, amici, conoscenti di malati di MICI o malati di altre patologie). I "Non malati di MICI" non possono intervenire nelle discussioni tra ammalati in corso nelle altre Sezioni. |
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Strumenti discussione | Modalità visualizzazione |
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#1 |
Amministratore
Data registrazione: 20-07-05
Località: Sardegna
Messaggi: 3.195
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Il tuo ragazzo è molto giovane e non ha ancora imparato a gestire il malessere psicofisico che sta vivendo.
E' comprensibile che un malato crei qualche problema a chi gli sta vicino, ma al tempo stesso chi assiste non deve subire le crisi di pessimismo del malato. In base alle testimonianze del nostro Forum sappiamo che dopo l'intervento, superabile con pochi disagi, la qualità della vita migliora in modo notevole. Se poi l'intervento si affronta con un po di ottimismo è dimostrato che la convalescenza è anche più rapida. Essere troppo disponibili è dannoso per il malato e per chi assiste. Si crea un rapporto di tipo: madre/figlio. Deleterio tra fidanzati. Senza sentirti in colpa dovresti imparare ad assistere un po meno il suo compagno, specialmente quando si abbandona al vittimismo: voglio morire, se mi opero muoio, ecc. Nel Club ci sono molte testimonianze che possono essere citate per contrastare il pessimismo e la paura. Sino ad un certo punto è normale avere paura ed essere pessimisti, ma poi bisogna tirare fuori il coraggio. Dedica un po più di tempo a te stessa. Un caro saluto.
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#2 |
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Data registrazione: 04-11-07
Località: Bologna
Messaggi: 450
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Un saluto, Folletta. Io sono ancora un "giovincello" del Crohn perchè ci convivo da soli cinque anni e sono spesso soggetto a sbalzi di umore che controllo male, facendo soffrire chi fa di tutto per aiutarmi. Ha ragione PierPaolo: nei momenti in cui mi abbatto divento come un bambino che non sa fare due passi senza l'aiuto di qualcuno. Quando riesco a concentrarmi sul fatto che devo imparare a gestire i problemi anche da solo o, comunque, in autonomia, riesco a superare le mie crisi, a parlare in maniera più razionale con gli altri e a dimenticare la malattia. Per me è poi fondamentale il dialogo costante con il gastroenterologo: alleviare i sintomi aiuta molto a dimenticarsi degli aspetti terribili della malattia.
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#3 |
Occasionale
Data registrazione: 04-12-06
Messaggi: 9
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Purtroppo si, è come dite, tra noi si sta creando un rapporto madre-figlio (anche perché lui, la madre, non l'ha più), per fortuna abbiamo un medico molto sensibile che oltre a curarlo bene molto spesso impiega un po' del suo tempo per parlare con lui e più volte gli ha detto (l'ultima volta è stata venerdì scorso, quando gli è scoppiato a piangere davanti) che comportarsi in questo modo è solo deleterio e che (parole del medico) "quello che noi sentiamo dentro ha dirette conseguenze sul nostro corpo" , che quindi dovrebbe cercare di restare tranquillo, purtroppo non è facile, vorrei "lasciarlo andare" un pochino, di certo non lo assecondo nel suo vittimismo, ma ho paura che criticando questo suo comportamento o ignorandolo lui inizi a considerarmi una nemica come tutti gli altri (quelli che gli dicono che la sua malattia dipende solo dalla testa).
Ultima modifica di patt : 28-11-07 alle ore 17:00 |
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