Ernia post-operatoria
Volevo parlarvi delle mie ernie post-operatorie e chiedere un parere, magari a chi è nella mia situazione. E' ormai un anno che combatto anche con i dolori delle ernie che non sono crampi o coliche, ma sono bruciori fortissimi legati all'alimentazione. Per cui, già ho i miei problemi con il crohn, ossia la scarsa alimentazione, il transito intestinale che spesso mi fa sentire gonfissima come una palla; a questo si è aggiunto questo forte bruciore quotidiano e la mia classica posizione, per attenuare il dolore, è tenere il pugno chiuso al centro dello stomaco finchè non passa o finchè l'efferalgan non fa effetto. A letto sto ormai sempre a pancia in giù con il pugno nell'addome, tanto che ho fatto i calli alle nocche delle dita e avrò combinato anche qualcosa all'intestino! Il GE sostiene che per una migliore qualità della vita è meglio operare, soprattutto per evitare il rischio di strozzamento e con questo è d'accordo il medico di famiglia. Il chirurgo invece sostiene che, visto che con il crohn l'intervento è sempre in agguato, perchè sottoporre il fisico a questo stress quando non si sa mai domani cosa può succedere? Da premettere che i chirurghi in genere tendono sempre a "tagliare", è anche un nostro caro amico per cui mi fido molto. Però i miei disagi continuano e sono quotidiani.
Cosa mi consigliate? Chi di voi si trova nella mia stessa situazione?
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