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Utenti In Attesa di Diagnosi Sezione destinata a raccogliere presentazioni, interventi e discussioni aperte da chi è in attesa di diagnosi.

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Vecchio 27-08-12, 17:40   #1
lou
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Data registrazione: 12-08-08
Messaggi: 14
Predefinito Dopo lungo tempo...

Anni fa avevo tentato di presentarmi e partecipare al presente forum, ma una naturale ritrosia nel parlare di me stessa, unita ad una sorta di difficoltà nell'intrattenere relazioni interpresonali, mi avevano indotta a desistere e a ritirarmi nell'ombra, pur leggendo, con immutato interesse, eventi ed informazioni pubblicati. Ora, dopo lungo, lunghissimo tempo, sono a riallacciare il filo roso che mai si era spezzato, nella speranza di riuscire a comunicare pienamente ed in modo non invasivo. Da sempre sono in attesa di diagnosi e, nonostante il vagare sul suolo italico presso specialisti di svariate regioni, in quello che mi sembra un pellegrinaggio senza fortuna, non ho trovato e non trovo alcuna 'chiave' per sentirmi meglio. I miei sintomi si manifestano in ciò che chiamo impropriamente 'dissenteria intrinseca o introiettata', consistente nell'incapacità di assorbire qualsivoglia alimento e quindi nella formazione di diarrea che tuttavia non viene 'espressa', rimanendo nel corpo e generando dolori terribili, intossicazione, infezioni cutanee e febbre. La 'soluzione' (che so non essere tale) al tutto sarebbe il digiuno o la riduzione estrema dell'assunzione di cibo, metodo da me utilizzato dalla primavera di questo anno. All' avvicinarsi della bella stagione il desiderio ed il bisogno di uscire e condurre un'esistenza più 'sociale' sono troppo forti e superano di gran lunga lo stimolo della fame. Troppo urgente è il bisogno di sole e di attività fisica all'aria aperta e, dopo un inverno trascorso, come mio solito, tra le mura domestiche, scandito, seguendo le mie inclinazioni, da attività intellettuali, sedentarie e solitarie, la voglia di sentirsi viva e non dover rimanere a casa dilaniata dai dolori è si prepotente da far dimenticare quella di mangiare. Non nutrendomi, ipertensione, gonfiori ed infezioni a poco a poco (complice il sole, che ha un effetto dirompente e benefico sul mio organismo) diminuiscono. Sino al punto in cui l'anemia considerevole di cui soffro, i crampi muscolari e la debolezza divengono invalidanti e con essi il naturale (forse salutare) desiderio di nutrirsi e cedo alla tentazione del cibo, per poi trascorrere giorni e giorni in balia di lassativi etc. Desidero ora, con l'aiuto della mia GE, che vedrò in settimana, tentare una sorta di rivoluzione dello stile di vita, con scelte forse estreme che agiscano non sugli elementi materiali (dieta, moto etc.), bensì propriamente sul mutamento di ritmi ed abitudini. A tal fine ho accettato (con grande paura) incarichi che mi porteranno frequentemente all'estero ed imporranno sicuramente uno stress inusitato a corpo e spirito, ma al contempo mi indurranno ad uscire da una quotidianità lacerante (dal punto di vista fisico ed affettivo). L'esperienza personale ha consolidato la mia convinzione dell'origine psicologica dei disturbi, che, protrattasi nel tempo, divengono poi organici. Ma penso questo sia un luogo comune. Come uscire dagli stessi, o come migliorarli, però non saprei ... Tutto sembrava semplice e naturale quando vivevo in Russia e mancavano le elementari comodità, ma vi era, in compenso, maggiore serenità. Ma forse allora ero semplicemente sana ... Mi scuso per l'essere stata prolissa. Confido nella capacità dei moderatori di tagliare la presente ed elidere le parti superflue, qualora necessario. Grazie per l'ascolto ed un caro saluto. Deborah
lou non è connesso   Rispondi citando
Vecchio 27-08-12, 22:01   #2
yuna79
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Deborah bentornata! Ricordo benissimo la tua partecipazione al forum e i tuoi interventi sempre molto profondi. Ricordo che avevi parlato del tuo disagio nei rapporti interpersonali, insomma mi ricordo benissimo di te e sono molto felice di rileggerti!
Mi dispiace che la diagnosi in tutto questo tempo non sia arrivata, che tu viva un disagio così grande e che come "soluzione" tu non abbia potuto trovare altro che non alimentarti. Per favore non buttarti più in follie simili! Mi sembra che la strategia di cercare di aprirti di più al mondo possa essere una buona cosa, possa giovarti, perchè anche insoddisfazione, tristezza e una vita spenta non aiutano ad arginare gli intestini impazziti.
Spero che queste nuove esperienze all'estero ti aiutino almeno dal punto di vista psicologico.
Ma un'ipotesi la GE te l'ha data?
Non sparire e aggiornaci!
__________________
yuna
yuna79 non è connesso   Rispondi citando
Vecchio 01-09-12, 18:46   #3
lou
Occasionale
 
Data registrazione: 12-08-08
Messaggi: 14
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Grazie, yuna, della dolce risposta e ... della straordinaria memoria! Mi scuso per il prolungato silenzio, ma la settimana che volge al termine è stata molto pesante, soprattutto sul fronte della salute. Anche oggi mi accompagna una fortissima colica e l'ansia di non avere una diagnosi. Non posso continuare ad assumere antibiotici (che a volte funzionano, altre no), fermenti lattici, cortisone e farmaci prescritti a seconda del momento, senza la certezza di un protocollo da seguire. Ieri sono andata dalla mia GE, che sembra non avere idea sui passi da compiere. Mi ha prescritto una batteria infinita di analisi che in realtà avrei dovuto fare tempo fa, ma che, principalmente per paura, non ho effettuato. Ritiene che la condizione psicologica in cui verso, originata dai problemi familiari e dallo stile di vita che conduco, influisca pesantemente sul fisico. Ed ha ragione. Ma una cura sintomatica, atta ad attenuare i sintomi, mi permetterebbe di mutare leggermente tale stile di vita ed essere più propositiva, forte ed estroversa. Certamente il carattere non si cambia e, purtroppo, con esso la sensibilità, che non si attenua, ma una maggiore padronanza del proprio corpo favorirebbe il miglioramento della qualità della vita. Comunque, si tratta di un periodo difficile: tra questioni economiche, affettive (situazioni che crollano sotto gli occhi) ed instabilità lavorativa, il futuro appare appeso ad un filo ed io mi sento come un funambolo che su quel filo deve procedere. Ora mi accingerò a fare i controlli ed i tests, ma con quanto timore ... I programmi che, come sempre, avevo fatto nella mia mente per i mesi a venire sono legati al mio 'sentirmi bene' e nutro un vero terrore nel dover rinunciare ad essi o nel dover sconvolgere molte cose, anche perché, essendo io che la persona 'manda avanti la baracca' (ed è una baracca complessa e caotica), non potrei permettermelo. Per ora un grazie di cuore ed un abbraccio. Deborah
lou non è connesso   Rispondi citando
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