Sospensione della terapia tradizionale

[sarina84]

A volte mi capita di sentire persone che sospendono le terapie tradizionali in momenti di remissione ma anche non. O che scelgano di seguire medicine alternative perchè stanchi di prendere medicine.
Cosa ne pensate? E qual'è la vostra esperienza?

[sarina84]

Io personalmente non ho mai sospeso le cure prescrittami dal mio ge. Oramai mi sono accorta di aver sviluppato una sorta di dipendenza psicologica dalla mesalazina. Imputo lo stare meglio a lei e quindi il timore di avere una ricaduta non mi fa vedere altre strade. A mio avviso, non so quanto sia razionale sospendere ogni terapia di testa propria... E se poi la malattia torna più forte di prima? Imperdonabile, non so.
Per quanto riguarda le medicine alternative, io rientro nella schiera degli scettici. Cioè, mi piacerebbe crederci ma ritengo che in casi di problemi seri, come le Mici, i loro effetti non siano così miracolosi.

[CatOnTheMoon]

Non sospenderei mai, visti i rischi, a maggior ragione di testa mia.
Per molte persone prendere un paio di pastiglie al giorno è un incubo, per me ormai è solo routine. Ed io di pastiglie ne prendo, in questo momento, circa 20 al giorno (non solo per la RCU).
Sinceramente non correrei mai il rischio di trovarmi con una riacutizzazione per aver sospeso i farmaci.

[luchino64]

Anche io non riuscirei mai ad abbandonare la mesalazina, anche se alle volte mi verrebbe voglia di farlo. Per quanto riguarda le medicine alternative penso che contro rcu e morbo di crohn non avrebbero alcun effetto, e poi personalmente non ci credo.

[babalina67]

Sospendere la terapia?Avrei paura che crollasse tutto, e già così prendendo tutte le medicine ogni tanto il colon si ribella. Sto pensando di trovare una soluzione per il mtx che mi sta dando effetti collaterali non poco facili da gestire è già ho paura di cosa può accadere in futuro. Beati a chi riesce a gestire la malattia senza farmaci. Un saluto a tutti. Patrizia

[Archangelo]

C'è un periodo, nel corso di queste malattie, soprattutto all'inizio, in cui si ha un rigetto per la dose abnorme di farmaci che ci propinano. Spesso capita dopo che la dose assunta non sortisce gli effetti desiderati. E' una fase delicata della malattia, quella in cui non la si assimila e la si rifiuta con tutte le conseguenze che comporta. E' quella fase di semi depressione che prende, che ci porta anche a cambiare medico pur di andare alla ricerca della cura perfetta, che in effetti non esiste; quella che ci porta a contemplare alternative come l'omeopatia, che in effetti non funziona.
Momenti che ho passato, pensieri che ho avuto, per poi convincermi, per fortuna abbastanza presto, che il mio ge stava facendo tutto quanto in suo potere per mandarmi in remissione con quello che ad oggi la medicina propone.
E' una fase, più comune di quanto non si creda, ma è bene che passi rapidamente; rientra nell'accettazione della malattia. Indispensabile capire che non si può sospendere alcunchè senza rischiare la salute. Forse è la cosa più difficile da capire.